La truffa dello specchietto: un tentativo sventato grazie all’astuzia di una donna. Martedì 22 agosto a Longuelo, un uomo di circa 35/40 anni, capelli scuri, abbronzato e con accento meridionale, ha cercato di ingannare una donna con la “truffa dello specchietto”. La donna, però, si è insospettita e ha rifiutato di pagare i 250 euro richiesti dal truffatore. Invece, ha proposto di fare la constatazione amichevole o di far riparare lo specchietto e inviare la fattura per ottenere un bonifico. Ma l’uomo se ne è andato.

Tutto è accaduto intorno alle 10:30 del mattino. La donna stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa quando ha sentito un botto improvviso. Credeva che le borse fossero cadute dal sedile posteriore, ma quando ha parcheggiato l’auto è stata raggiunta da un giovane che non è sceso dalla sua Audi. L’uomo le ha mostrato lo specchietto retrovisore, lato guidatore, dicendole che l’aveva urtato con lo specchietto laterale destro della sua auto mentre lui era parcheggiato a bordo strada.

La donna ha iniziato a sospettare qualcosa e ha notato alcuni dettagli che non tornavano. Ha visto che lo specchietto dell’uomo era crepato come se fosse stato colpito da un sasso, ma era in posizione normale. Se avesse davvero urtato l’uomo, il suo specchietto sarebbe stato piegato in avanti e la calotta danneggiata, cosa che invece non era accaduta. Così, ha iniziato a chiedere all’uomo se fosse sicuro dell’accaduto e ha chiamato suo figlio al telefono per avere un testimone. Ha proposto di fare la constatazione amichevole, ma l’uomo ha rifiutato dicendo che non valeva la pena. La donna ha suggerito di far riparare lo specchietto e inviare la fattura per ricevere il rimborso, ma l’uomo ha detto di non avere un conto bancario.

L’ultima proposta della donna è stata di incontrarsi nel parcheggio alle 16, in presenza del suo figlio, per discutere della questione. Ma l’uomo ha protestato dicendo di dover tornare a Torino e se ne è andato. La donna, per correttezza, si è presentata nel parcheggio all’ora stabilita, ma l’uomo non si è visto. Parlando con alcuni ragazzi del bar vicino a casa, ha scoperto che quello era il secondo o terzo tentativo di truffa del truffatore in zona. Gli hanno spiegato che la tecnica consiste nell’urto con la mano dello specchietto delle auto che passano e nel fingere di aver subito danni.

La “truffa dello specchietto” non è un fenomeno nuovo in città, ma ora sta imperversando una nuova tecnica chiamata “truffa del monopattino”. Il truffatore in monopattino si avvicina a un’auto, urta il lato destro e finge di essere stato investito dalla vettura. Poi mostra un telefono o un tablet rotto e chiede un risarcimento immediato. Le forze dell’ordine consigliano di non pagare mai nulla all’istante, ma di fare la constatazione amichevole o chiamare il 112 per segnalare l’accaduto.

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