Operazione di sgombero violenta al Rifugio Cuori Liberi: 9 maiali uccisi con iniezione letale. Tre attivisti feriti nel conflitto con le forze dell’ordine.
Nella mattinata di mercoledì 20 settembre 2023 è stata avviata un’operazione di sgombero forzato al rifugio “Progetto Cuori Liberi” di Zinasco, da parte della Polizia e dell’Ats di Pavia. Da diversi giorni, attivisti di varie associazioni ambientaliste erano presenti presso il rifugio in segno di protesta. Tuttavia, ciò non ha impedito alle forze dell’ordine di procedere all’abbattimento dei maiali presenti nel rifugio, in conformità con l’ordinanza dell’Ats di Pavia riguardante la prevenzione della Peste Suina.
L’operazione è stata avviata all’alba, quando una decina di camionette e auto della polizia sono arrivate al rifugio di Zinasco con agenti anti-sommossa. Il loro compito era quello di forzare l’ingresso e permettere ai veterinari dell’Ats di accedere alla struttura. Durante il conflitto che ne è scaturito, tre attivisti sono rimasti feriti e sono stati curati sul posto.
I veterinari dell’Ats hanno trovato uno dei maiali già morto, presumibilmente a causa della peste suina, e hanno proceduto all’abbattimento degli altri mediante iniezione letale.
La coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi in Italia, Sara d’Angelo, ha denunciato la “strage di 9 maiali ancora perfettamente sani” avvenuta durante lo sgombero. Secondo d’Angelo, gli attivisti sono stati vittime di una violenza inaudita da parte delle forze dell’ordine, nonostante fossero pacifici e indifesi. Alcuni manifestanti hanno riportato ferite e avrebbero avuto bisogno di cure mediche, ma non è stato loro permesso di avvicinarsi all’ambulanza.
Gli attivisti hanno anche denunciato la distruzione gratuita delle recinzioni e delle strutture del rifugio da parte delle forze dell’ordine. Inoltre, è stato evidenziato il fatto che parte del personale intervenuto non indossava dispositivi di protezione per evitare la diffusione del virus all’esterno della struttura, considerando che era in corso un’epidemia.
Sara d’Angelo ha concluso affermando che quanto accaduto è assolutamente inaudito e che faranno tutto il possibile affinché questa vergogna non passi inosservata e affinché non si ripeta in altri spazi di liberazione. Non permetteranno che gli animali che vivono nei rifugi, strappati al sistema di produzione alimentare, diventino nuovamente vittime.