A Treviglio, dopo la vittoria al Tar (Tribunale amministrativo regionale), l’anziano chiede di allargare il permesso per accedere in bicicletta al cimitero. Leonardo Colombo Giardinelli, 87 anni, ha ottenuto un’ordinanza dal Tar di Brescia per superare il divieto di entrare nel cimitero in bicicletta. Ora spera che il suo non sia l’unico permesso e che anche altre persone anziane possano beneficiarne.

La vicenda ha avuto inizio a maggio, quando l’87enne ha scoperto che le biciclette erano state vietate all’ingresso del cimitero. Il Comune ha preso questa decisione contemporaneamente all’affidamento della gestione a una ditta esterna per garantire maggiore decoro e sicurezza. Così sono stati cancellati oltre 300 permessi che erano stati rilasciati fino a quel momento (anche se solo una cinquantina erano utilizzati) a coloro che avevano problemi di deambulazione e presentavano un certificato medico.

“È stato un dramma per me”, ricorda l’87enne, “da 14 anni vado tutti i giorni a far visita ai miei cari. Il sabato e la domenica ci vado due volte”. Questo giro si è allungato negli ultimi due anni perché Leonardo ha perso la sua adorata moglie Anna, a un passo dai 55 anni di matrimonio. Leonardo visita il cimitero prima delle 8 del mattino, perché il resto della giornata lo trascorre alla Cooperativa Insieme, seguendo il lavoro dei ragazzi con disabilità.

“Prima giravo nel cimitero a piedi”, racconta, “poi quest’anno ho sentito come un crack alla schiena e sono andato al Pronto Soccorso. Mi hanno diagnosticato la sciatica. Per camminare devo aiutarmi con un bastone, ma in bicicletta non sento dolore e riesco a muovermi. Per questo ho chiesto il permesso. Me lo hanno dato, ma dopo poco è diventato carta straccia”.

Leonardo ha provato a utilizzare il servizio alternativo offerto, una caddy-car come quelle dei campi da golf, ma ha riscontrato diversi problemi. Il servizio è disponibile solo un’ora al giorno, tranne la domenica. Inoltre, se si forma una coda, bisogna aspettare e il tempo concesso è poco. Una volta il conducente lo ha accompagnato dai suoi genitori, ma quando voleva andare dalla moglie, lo ha riportato in portineria. Da quel giorno, Leonardo continuava ad andare al cimitero in bicicletta, arrivava al cancello, guardava dentro e tornava indietro.

L’87enne però non si è arreso e, con l’aiuto dell’avvocato Andrea Leone D’Agata, ha deciso di fare ricorso al Tar di Brescia. A luglio, il tribunale ha accolto la richiesta di sospensiva e ha fissato l’udienza a novembre 2024. Durante l’udienza, è stato evidenziato che in molti cimiteri è consentito l’uso della bicicletta. Inoltre, la decisione di vietare l’accesso in bicicletta è stata presa con una determinazione dirigenziale, mentre il regolamento cimiteriale è di competenza del Consiglio comunale. Per questo motivo, il Comune ha dovuto rilasciare un nuovo permesso all’anziano, che per ora rimane un caso isolato. Il Tar, infatti, non ha riconosciuto un diritto collettivo, ma solo alla persona che ha presentato il ricorso.

Tuttavia, l’amministrazione comunale non ha cambiato idea e martedì porterà in Aula la modifica del regolamento per inserire il divieto di accesso in bicicletta. “Spero che ci ripensino”, conclude Leonardo, che è determinato a continuare la sua battaglia legale. “Le persone che hanno bisogno del permesso sono poche e soprattutto anziane. Ma per loro questa possibilità ha un grande valore”.

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