Lavoro sottopagato, sfruttato e insicuro. Questa è la triste realtà che molte persone vivono, anche non lontano dall’Alto Milanese. La Cooperativa Lule Onlus ha raccolto numeri allarmanti che dimostrano quanto diffuso sia il grave sfruttamento lavorativo. In soli 10 mesi, la cooperativa ha intercettato 81 potenziali vittime di questa forma di schiavitù, anche a Legnano. Gli operatori di questa realtà, guidata da Mariapia Pierandrei, lavorano da anni per aiutare le vittime della tratta del lavoro nero e dello sfruttamento sessuale. Questo bilancio è stato presentato durante l’esposizione interattiva “Workers – Storie di ordinario sfruttamento” a Palazzo Leone da Perego.

Uno dei progetti che si occupa di contrastare la tratta degli esseri umani è “Mettiamo le Ali – dall’emersione all’integrazione”, seguito dalla referente Monica Piacentini. Attraverso un lavoro di avvicinamento, vengono ascoltati i lavoratori sfruttati e intercettati per strada. Tra l’1 ottobre 2022 e il 31 luglio 2023, il progetto anti-tratta ha incontrato 81 cittadini dell’Alto Milanese che si trovavano “incatenati” alla criminalità. Queste vittime sono state avvicinate in posteggi, supermercati, stazioni, mercati all’aperto, autolavaggi e anche tramite passaparola. La maggior parte di loro sono uomini provenienti principalmente dalla Nigeria e dal Senegal. Ma sono stati avvicinati anche cittadini del Bangladesh e del Pakistan.

Nell’arco degli ultimi 10 mesi, gli operatori del progetto sono stati contattati da 179 persone, di cui 175 uomini e 4 donne. Molti uomini provenienti dal Senegal, dal Bangladesh e dalla Nigeria hanno cercato una via di fuga da questa schiavitù. Tuttavia, non tutti intraprendono un percorso di integrazione e liberazione. Le catene che li tengono legati alla criminalità sono spesso difficili da togliere, e la criminalità stessa appare più potente. I vincoli che legano mentalmente le vittime sono patti religiosi velati da minacce che mettono in pericolo i famigliari rimasti nel loro paese d’origine. Ma lo sfruttamento non ha nazionalità, ci sono anche casi di italiani che sfruttano cittadini stranieri fino a privarli della loro libertà.

Queste sono storie complesse che provengono da una cultura intollerante, che purtroppo è ancora diffusa anche in Italia. Gli operatori della cooperativa Lule cercano ogni giorno di aiutare chi è in difficoltà. Tuttavia, ci sono anche ostacoli legati alla mancanza di norme che facilitino l’integrazione di queste persone. Ad esempio, molti cittadini accolti nei Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) trovano difficoltà nel trovare una propria indipendenza abitativa nonostante abbiano imparato la lingua e una professione. Inoltre, c’è ancora diffidenza nella comunità, rendendo difficile per una donna di colore con un lavoro trovare una casa in affitto. È necessario che qualcosa cambi.

Il progetto anti-tratta “Mettiamo le Ali” ha come obiettivo principale quello di contrastare la tratta di esseri umani e lo sfruttamento lavorativo, favorendo l’inclusione e l’integrazione sociale delle persone coinvolte. Inoltre, si propone di creare una maggiore consapevolezza nella società riguardo alla realtà dell’emigrazione forzata e dello sfruttamento lavorativo che colpisce spesso persone vulnerabili e indifese.

Per maggiori informazioni su questo progetto, è possibile cliccare qui.

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