Arresti e perquisizioni all’alba: sgominata banda di spacciatori. Coinvolto anche un 20enne monzese.

La Polizia di Stato, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Monza, sta eseguendo una vasta operazione antidroga, con arresti e perquisizioni nei confronti dei componenti di una banda di spacciatori. La banda era composta da cittadini italiani e marocchini che utilizzavano un sistema di “meet up” su alcuni canali social e l’utilizzo di nickname per vendere sostanze stupefacenti come cocaina, hashish e marijuana.

All’operazione partecipano oltre 50 agenti della Polizia di Stato, tra cui la Squadra Mobile della Questura di Monza, i reparti Prevenzione crimine di Milano e le unità cinofile antidroga. Sono state eseguite 8 misure cautelari, di cui 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 1 obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Questi provvedimenti sono stati disposti dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, insieme a perquisizioni e sequestri.

L’indagine, chiamata “Cooper” dal nome del modello di auto preferita dagli spacciatori, è stata avviata nel maggio 2022. Si è scoperta un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti tra Monza e Milano, basata su un social sul quale veniva pubblicizzata la vendita di stupefacenti attraverso i “meet up”. Questi brevi incontri tra venditore ed acquirente erano concordati tramite canali social o di messaggistica istantanea.

Gli spacciatori utilizzavano questa modalità per cedere sostanze stupefacenti in modo anonimo. I potenziali acquirenti si collegavano a gruppi creati su alcuni canali social che rimandavano a specifici link e ordinavano la sostanza stupefacente, che veniva poi consegnata direttamente durante l’incontro.

Durante le indagini, gli investigatori hanno monitorato un primo profilo che ha portato alla scoperta di un primo canale aperto, in cui veniva pubblicizzata la vendita di sostanze con tanto di fotografie. Analizzando le centinaia di fotografie postate della droga in vendita, si è riusciti a identificare l’amministratore del gruppo, un cittadino italiano di 20 anni residente a Monza. Sono stati individuati anche altri due canali social gestiti dallo stesso cittadino italiano, con migliaia di iscritti.

Durante l’indagine è emerso che il cittadino italiano, in alcuni casi con la complicità di amici fidati, truffava i potenziali clienti. Questi, ignari, inviavano denaro tramite bonifici bancari su conti correnti, anche esteri, per i servizi richiesti e pubblicizzati, ma non ricevevano mai la “prestazione acquistata”. Si stima che queste truffe abbiano fruttato circa 60.000 euro in sei mesi, a cui si aggiungono gli oltre 100.000 euro guadagnati dalla vendita di droga che il cittadino italiano aveva come obiettivo a breve termine.

Attraverso le intercettazioni, si è risaliti anche ai fornitori del cittadino italiano, un gruppo di cittadini marocchini che erano anche spacciatori di cocaina ed hashish. Questi fornivano droga al cittadino italiano a Monza e si occupavano dello spaccio anche nei comuni di Lissone, Desio, Seregno, Triuggio, Albiate e Carate Brianza, fino alla città di Milano.

La banda di spacciatori poteva contare su diverse autovetture, tra cui due Mini Cooper, da cui prende il nome l’indagine. Durante le indagini sono state documentate circa 2000 cessioni di stupefacenti, tra cocaina, hashish e marijuana, per un volume d’affari illecito di oltre mezzo milione di euro.

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