Contrasto allo spaccio di droga nei boschi comaschi: numeri e azioni dei carabinieri

Nel periodo compreso tra aprile e agosto di quest’anno, i carabinieri hanno messo in atto un’importante azione di contrasto allo spaccio di droga nei boschi comaschi. I risultati ottenuti sono impressionanti: sono stati effettuati più di 150 servizi di controllo, sono stati smantellati 96 bivacchi e sono stati arrestati 24 individui. Inoltre, sono stati sequestrati 1,2 kg di eroina, 850 grammi di cocaina e 1,9 kg di hashish. Durante le operazioni sono stati anche sequestrati 23.000 euro e 500 franchi svizzeri in contanti, 31 telefonini e 18 armi bianche.

Un elemento fondamentale per il successo di questa azione di contrasto è stata la collaborazione degli squadroni Cacciatori delle regioni Sicilia, Puglia e Calabria, specializzati nella ricerca di latitanti nelle zone boschive del meridione.

Il funzionamento della catena dello spaccio di droga nei boschi è stato ormai chiarito dalle forze dell’ordine. Ai vertici di questa catena c’è il rifornimento dello stupefacente, mentre al livello intermedio ci sono i custodi della droga, generalmente sorvegliati da soggetti armati. Questi soggetti, nella maggior parte dei casi, sono extra comunitari magrebini irregolari sul territorio italiano. Questi stessi soggetti si occupano anche dei contatti telefonici per la compravendita della droga. Infine, ci sono i cosiddetti “galoppini”, coloro che consegnano le dosi facendo la spola tra la strada e i bivacchi. Secondo quanto spiegato dal comando dei carabinieri di Como, questa tipologia di offerta si è sviluppata a causa della domanda inarrestabile di stupefacente proveniente anche dal vicino confine elvetico.

L’obiettivo principale della lotta allo spaccio di droga nei boschi non è solo quello di contrastare l’attività criminale in sé. Come sottolinea il colonnello Giuseppe Colizzi, comandante provinciale dei carabinieri di Como, si punta anche a “restituire i boschi agli onesti cittadini”. Infatti, in diverse occasioni, i delinquenti armati hanno minacciato con armi ignari ciclisti in mountain bike. L’obiettivo è quindi liberare questi meravigliosi spazi da una piaga sociale che condiziona quotidianamente la vita degli onesti residenti.

L’enforcing dell’Arma nell’attività di contrasto a questo fenomeno sarà portato avanti con costanza e determinazione, senza alcuna esitazione, a testimonianza della convinta presenza dello Stato. Si tratta di un impegno multiplo che vuole garantire la sicurezza dei cittadini e restituire loro la possibilità di godere a pieno di questi spazi naturali.

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