Il processo in appello a carico di Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo un anno fa per l’omicidio premeditato dello zio Mario, ha visto opposte posizioni tra accusa e difesa nella prima udienza. Il sostituto pg ha presentato prove indiziarie che confermerebbero la colpevolezza di Giacomo, mentre l’avvocato difensore ha sostenuto che si tratta solo di illazioni e ha chiesto l’assoluzione. Secondo l’accusa, non ci sono spiegazioni alternative all’omicidio di Mario, e Giacomo sarebbe l’unico con un movente granitico per commettere il delitto. Tuttavia, la difesa ha sostenuto che non ci sono prove a carico di Giacomo e che non si può condannare un imputato senza riscontri. L’omicidio sarebbe avvenuto in pochi minuti, con il corpo di Mario gettato nel forno della fonderia. L’accusa ha presentato anche intercettazioni tra Maggi e un collega che farebbero pensare a una confessione. La difesa ha invece sottolineato che Giacomo era altrove al momento dell’aggressione e che non ci sono prove della sua partecipazione al delitto o della distruzione del corpo. La difesa ha inoltre ipotizzato che Mario potesse aver avuto una reazione violenta verso Ghirardini, avvicinandosi a lui per chiedere la restituzione di un prestito. Il processo in appello continua e si dovrà vedere quale sarà la decisione finale della Corte.