Il Giorno dei Morti: una tradizione da non dimenticare

Il Giorno dei Morti, oscurato dalla crescente popolarità di Halloween, ha perso progressivamente il suo rilievo e la sua importanza nel corso degli anni. Tuttavia, fortunatamente, ci sono ancora coloro che lo celebrano con il giusto rispetto, perché è una condizione che prima o poi tocca a tutti, come suggerisce la nostra tradizione.

Una delle affermazioni più significative è “Bisogna aver paura dei vivi, non dei morti”. Questa frase mirava a fugare le paure dei bambini, terrorizzati dai racconti horror dell’epoca, ma denota anche una certa sfiducia nel genere umano.

Un tempo era tradizione visitare i parenti sepolti nei campi santi. Non era un viaggio lungo, poiché si trattava spesso di paesi vicini, ma il gesto aveva un significato profondo che rimaneva nella memoria. Il giro dei campi santi era una tradizione che andava oltre la distanza fisica.

La saggezza popolare ci ammonisce a non accumulare beni terreni, perché non ci seguiranno nell’ultimo viaggio. Nonostante ciò, sembra che molti non abbiano ancora recepito appieno questa lezione, considerando il nostro attaccamento al patrimonio materiale.

Un’altra minaccia diffusa fatta ai bambini era che i morti sarebbero tornati solo per punire coloro che non avessero rispettato l’invito a visitare i parenti anziani. Questo era un modo per invogliare i più giovani a mantenere i legami familiari e ad onorare i propri antenati.

Alcuni deplorano la modernizzazione dei costumi, dove si impongono usanze che non appartengono alla nostra tradizione. Tuttavia, se si va a cercare una radice comune, è possibile trovare collegamenti tra le vecchie tradizioni e le nuove festività, come Halloween.

Nell’incertezza generale che rendeva difficile la vita dei nostri antenati, la loro saggezza aveva distillato l’unico evento assolutamente certo dell’esistenza: la morte. Questo evento era considerato l’opposto delle tribolazioni della vita.

La vita non doveva essere tutta rose e fiori, poiché la morte veniva associata alla fine delle tribolazioni. Purtroppo, in alcuni casi, questo proverbio è ancora attuale, sottolineando che la vita non è sempre facile.

I nostri anziani ricordano i rituali e la devozione di un tempo e scuotono il capo quando notano che il culto dei morti non è più quello di un tempo. Tuttavia, forse la realtà non è così arida come sembra, e ci sono ancora coloro che si preoccupano di mantenere viva questa tradizione.

Se non si riesce a visitare i propri cari defunti, è consigliabile rivolgere loro un pensiero, magari sotto forma di orazione. Questo è ciò che dicono i nostri anziani, e non c’è ragione per non ascoltarli.

Le vicende umane sono spesso complicate e piene di difficoltà. Tuttavia, il motto della nostra tradizione ci invita a non avere fretta nel passare a miglior vita. Per morire, c’è sempre tempo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui