L’autopsia sul corpo di Giuseppe Lombardini, ucciso dal figlio Matteo, ha rivelato che le coltellate inferte sono state cinque. Il giovane, affetto da disturbi mentali, ha utilizzato un coltello da cucina di una ventina di centimetri, colpendo due volte l’addome, due volte il torace e una volta il collo del padre. Quando la madre ha cercato di intervenire per fermarlo, è stata colpita due volte, all’addome e al collo. Fortunatamente, la madre è fuori pericolo dopo l’intervento subito, ma rimarrà ricoverata per quaranta giorni al Papa Giovanni. Anche il ragazzo è ricoverato nella stessa struttura, nel reparto psichiatrico in camera di sicurezza.

La salma del padre è stata restituita ai famigliari e verrà composta nella Rsa Martino Zanchi di Alzano. Il funerale si terrà sabato 4 novembre nella chiesa parrocchiale di San Martino a Nembro. Durante l’interrogatorio con il giudice Stefano Storto, il giovane Lombardini ha spiegato che non c’è stata nessuna lite prima dell’aggressione. Dopo aver cenato, ha iniziato a sentire delle voci che gli ordinavano di uccidere, motivo per cui aveva chiesto di essere accompagnato all’ospedale di Alzano il martedì precedente. Tuttavia, lì non hanno ritenuto la situazione così grave e lo hanno indirizzato al Centro psicosociale di Nembro, dove pare sia effettivamente andato, nonostante non frequentasse più la comunità negli ultimi tempi, preferendo essere seguito da uno psichiatra di Brescia.

Nonostante le indagini siano ancora in corso, sembra che il giovane Lombardini possa essere giudicato incapace di intendere e volere, come accadde nel 2010 quando finì in una casa di cura. Nel 2009, aveva aggredito con un paio di forbici la sorella e il padre, ma una perizia psichiatrica aveva stabilito che in quel momento non era in sé, dichiarando il vizio di mente totale. Con le terapie in atto, non era considerato socialmente pericoloso, quindi non furono applicate misure di sicurezza dopo l’assoluzione.

Da quel momento, secondo vicini, conoscenti e parenti, il giovane non aveva più mostrato atteggiamenti violenti o preoccupanti, tanto che l’episodio con le forbici era stato considerato un fatto isolato. Questo fino al fine settimana scorso, quando senza una motivazione apparente e improvvisamente ha accoltellato i genitori.

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