Il 20 novembre si terrà un’udienza davanti alla Corte d’Assise di Bergamo per togliere (e poi rimettere) i sigilli agli indumenti e ai campioni di DNA coinvolti nell’indagine sull’omicidio di Yara Gambirasio. Questi reperti sono stati confiscati e custoditi nell’ufficio corpi di reato. La richiesta di visionare il materiale è stata avanzata dagli avvocati di Massimo Bossetti, il carpentiere di Mapello condannato all’ergastolo nel 2018. Durante l’udienza, sarà possibile vedere i reperti sotto stretto controllo e tutto sarà videoregistrato con le apparecchiature del tribunale, ma non saranno ammesse fotografie.

Tra i reperti ci sono i leggings e gli slip su cui è stato isolato il DNA che ha incriminato Bossetti per la morte di Yara Gambirasio. Nella notifica dell’udienza non viene specificato nel dettaglio cosa verrà mostrato, ma è noto che ci sono anche i campioni di DNA trasferiti dal San Raffaele di Milano a Bergamo.

Tutto questo è il risultato di una serie di autorizzazioni e ricorsi. Dopo una prima autorizzazione nel 2019 e vari no dei giudici di Bergamo, seguiti da ripetuti ricorsi degli avvocati, la Cassazione ha rimandato la decisione alla Corte di Bergamo. Sarà la Corte presieduta dal giudice Donatella Nava a mostrare i reperti. Se la difesa di Bossetti vorrà esaminare uno o più reperti, dovrà presentare una nuova richiesta alla Corte di Bergamo. In caso di nuove scoperte, potrebbe chiedere la revisione del processo.

La Cassazione ha specificato che eventuali attività ulteriori potranno essere autorizzate in base al verbale che documenterà la visione dei reperti, qualora la difesa presenti una richiesta specifica. Questo avverrà solo dopo che la Corte avrà valutato la consistenza dei reperti e la loro utilità.

L’avvocato Claudio Salvagni, difensore di Bossetti, ha incontrato il suo cliente in carcere e ha dichiarato che Bossetti è molto contento e vede finalmente dei segni positivi dopo tante battaglie legali.

In conclusione, l’udienza del 20 novembre permetterà alla difesa di Bossetti di vedere i reperti dell’indagine sull’omicidio di Yara Gambirasio, ma per ulteriori analisi sarà necessaria un’altra autorizzazione. Questo potrebbe portare a nuove valutazioni e eventualmente alla revisione del processo.

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