Fadil Monir, un giovane di 27 anni, è stato arrestato per violenza sessuale nei confronti di una connazionale, che aveva incontrato in stazione. Il giudice ha convalidato il suo fermo, non credendo alla sua versione dei fatti, che cercava di screditare la vittima, affermando che questa si fosse concessa a lui per soldi e droga. Il racconto della donna, le verifiche della Mangiagalli e i video di sorveglianza hanno confermato la versione della vittima, aggiungendo nuovi particolari alla storia. La donna era arrivata a Milano da Oslo, dove i suoi figli erano stati affidati a causa dei suoi problemi di depressione. La violenza è avvenuta nei giardini di Piazza Luigi di Savoia e in un ascensore della stazione. Nonostante le discrasie tra il primo racconto ai sanitari e la querela depositata alla polizia, il giudice ha ritenuto totalmente attendibile la versione della donna. I video hanno confermato la totale sopraffazione della donna, costretta alle violenze con crudele e impietosa ostinazione. L’uomo è stato definito una persona priva di freni inibitori, violenta e senza alcuna capacità di revisione critica e resipiscenza. La vicenda ha scatenato il dibattito politico sulla necessità di maggiori agenti di polizia in stazione e sulla lotta alla grave emarginazione crescente in città. L’assessora regionale alla Cultura, Francesca Caruso, ha sottolineato l’importanza della cultura come strumento fondamentale per trasmettere i valori della convivenza civile e del rispetto anche verso le donne.

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