Una donna di 53 anni residente a Como, nella zona di San Martino, si trova coinvolta in una vicenda assurda che potrebbe avere conseguenze legali. La donna vive con il figlio disabile da diversi mesi senza acqua calda e riscaldamento. Per far funzionare la caldaia, la donna deve rischiare la vita salendo su una tettoia con una scala e accendendo la caldaia con un accendino. La caldaia è guasta e necessita di essere sostituita, ma nessuno sembra aiutare la donna e il figlio in questa situazione insostenibile, soprattutto con l’arrivo del freddo.

La donna ha cercato l’intervento di diverse autorità ed enti per verificare le condizioni in cui vive, ma essendo in affitto, la responsabilità della sostituzione della caldaia spetta al proprietario della casa. Quest’uomo, che vive appena fuori dal Comune di Como, ha rifiutato di sostituire la caldaia, dando inizio a una discussione legale tra le due parti.

Il 13 novembre 2023, la donna ha deciso di recarsi presso l’abitazione del proprietario in un ultimo tentativo disperato di ottenere la sostituzione della caldaia. Durante una discussione accesa, l’uomo avrebbe aggredito la donna, tirandole i capelli, dando calci e strattonandola per farla uscire dall’androne dell’edificio. Il referto medico del pronto soccorso riporta una prognosi di 4 giorni e parla di “violenza di genere”.

Questa vicenda è estremamente preoccupante e richiede un intervento immediato delle autorità competenti. Nessuno dovrebbe essere costretto a vivere in queste condizioni e nessuna forma di violenza deve essere tollerata. È importante che il proprietario venga chiamato a rispondere delle sue azioni e che la donna e il figlio ricevano l’aiuto necessario per risolvere il problema della caldaia e vivere in condizioni dignitose.

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