Pavia. Una manifestazione si è svolta sabato mattina a Pavia, organizzata da un gruppo di aderenti alla campagna “Fondo Riparazione”. La marcia si è svolta lentamente fino alla Questura, rallentando il traffico in una zona periferica della città. Gli organizzatori hanno definito l’evento come un’azione di disobbedienza civile. I partecipanti, di diverse età, hanno organizzato un blocco stradale mobile che è partito da via Olevano e si è diretto verso la Questura. L’obiettivo era consegnare un “diploma di pensionamento” al questore uscente Alessio Cesareo, criticato per la sua gestione dell’ordine pubblico in città. Durante la marcia, i manifestanti hanno occupato una parte della carreggiata, passando per diverse vie fino alla Questura. In testa al corteo c’era uno striscione che chiedeva al governo un fondo riparazione per i danni causati dalle catastrofi naturali legate alla crisi climatica.

Il fondo riparazione è una richiesta di un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro, sempre disponibili per ripagare i danni causati da calamità e eventi climatici estremi. Si chiede che questi soldi siano sempre pronti all’uso e che vengano utilizzati in modo partecipativo dalle comunità colpite dai disastri climatici. Si vuole inoltre che i processi di riparazione siano rapidi e che i soldi non vengano persi nella burocrazia. Per finanziare il fondo, si propone di livellare le ingiustizie sociali, come gli extra-profitti delle industrie fossili e i tagli ai sussidi pubblici per i combustibili fossili, agli stipendi dei manager delle aziende energetiche partecipate dallo Stato, agli stipendi della classe politica e alle spese militari.

Davanti alla Questura, è stata organizzata una festa ironica per il pensionamento del questore Cesareo, con trombette e regali. È stato letto un diploma che elencava in modo ironico i meriti e i pregi del suo operato. Questo documento provocatorio è stato consegnato come forma di protesta per la repressione e la sorveglianza dei movimenti ambientalisti della città. Gli attivisti hanno anche consegnato un tubetto di colla a presa rapida, diventato simbolo delle proteste, che spesso prevedono l’incollarsi alle strade o ai quadri nei musei. Dopo la consegna del diploma, gli attivisti si sono seduti sulla carreggiata e sono stati portati via dalla polizia.

Simone Ficicchia, uno dei partecipanti, ha commentato che la città di Pavia ha vissuto un anno e mezzo difficile per la gestione dell’ordine pubblico e che la manifestazione era un modo per festeggiare il pensionamento del questore Cesareo. Ha sottolineato che non sono contro la persona, ma contro la scelta di utilizzare il potere per reprimere coloro che cercano di esprimersi sulla gestione della città. Ha invitato tutti a sostenere il diritto alla protesta e ha annunciato che affronterà un processo per essersi incollato a un quadro due estati fa. Ha invitato tutti a portare solidarietà alla prima udienza del 20 novembre a Firenze.

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