Caro direttore,

scrivo per segnalare una situazione di cui sono venuto a conoscenza stamattina (lettera del servizio Agesp) e potrebbe essere di interesse dei miei concittadini di Busto Arsizio.

Dal 2024 Busto Arsizio e Agesp introducono il sistema di tariffazione TARI supportato da tecnologia RFID. Contestualmente dimezzano il servizio di raccolta della frazione “secca” passando da settimanale a quindicinale, anche per i quartieri che passeranno a RFID solo a maggio 2024.

Altri comuni vicini (credo Cassano Magnago dal 2021) hanno già introdotto il “sacchetto intelligente” da tempo, senza ridurre la frequenza del servizio. Questo è “greenwashing”: nascondere un taglio dei costi (dimezzando le raccolte) dietro motivazioni ecologiche. Di fatto alle utenze saranno forniti 2 rotoli da 13 sacchetti da 80 litri ciascuno per tutto l’anno ovvero 5,33 litri al giorno pari ad 1 bidoncino spazzatura standard.

Quindi non si prevede una riduzione dei rifiuti prodotti. Invece si costringe l’utente a tenersi in casa per 2 settimane la spazzatura nel saccone personale. Oggi normalmente, almeno nei condomini, l’indifferenziato viene raccolto dal singolo in piccoli sacchetti poi inseriti nei sacchi viola gestiti in comune.

Nel nostro condominio il locale pattumiera ospita 10 sacchi viola per 40 appartamenti. In prossimità del giorno di raccolta se ne accumulano quasi il doppio. Se ogni utente deve ora attendere 2 settimane con il saccone nominativo sul balcone, potete immaginare la sporcizia, odori, presenza di insetti e animali. La frazione “secca” o indifferenziata non è infatti materiale sterile e pulito. Vi rientra: residuo da spazzamento, lettiera gatto, tamponi e assorbenti igienici, imballi alimentari non plastica, carta oleata per carni o pesci, “pad” ovvero le pezzuole intrise di sangue nelle vaschette alimentari. Tutto materiale che l’utente dovrebbe tenere in casa 2 settimane?

Sarebbero preferibili sacchetti sempre RFID con capienza 5/10 litri e raccolta settimanale. L’utente non subirebbe disagi ma si avrebbe la tariffa TARI a consumo.

Questo è miglioramento. Come invece proposto è peggiorare il livello di servizio, introducendo anche rischi igienico sanitari. Peraltro la tariffazione sarà a peso, volume o numero sacchi? Evidentemente il singolo utente tenderà a conferire il sacco da 80 litri anche se non pieno, pur di liberarsene…quindi pagherà comunque 26 conferimenti anche se “quasi vuoti”.

Grazie per l’attenzione,
Enrico Gioni

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