Traffico di ossicodone (medicinale usato come stupefacente) tra l’Italia e gli Stati Uniti: otto arresti. Rubate ricette anche a un medico e all’ospedale di Lodi.

Otto persone sono state arrestate in Italia per traffico internazionale di ossicodone, un farmaco utilizzato come stupefacente. L’indagine, condotta dai Carabinieri di Pavia e dal Nas di Cremona, ha portato alla scoperta di una rete di spaccio internazionale con gli Stati Uniti. L’ossicodone, appartenente alla famiglia degli oppioidi e utilizzato per la gestione del dolore, è stata oggetto di traffico illegale da parte di questi soggetti.

Gli oppioidi, tra cui l’ossicodone, sono stati introdotti sul mercato statunitense negli anni ’90 da un’azienda farmaceutica americana. Inizialmente, veniva promosso come un farmaco per il trattamento del dolore cronico senza rischi di dipendenza. Tuttavia, l’uso di ossicodone ha provocato un’escalation di dipendenza negli Stati Uniti negli ultimi tre decenni. Nel periodo tra aprile 2020 e aprile 2021, oltre 100.000 persone sono morte negli Stati Uniti a causa di overdose di ossicodone, un numero impressionante che supera il totale delle vittime di incidenti stradali e armi da fuoco.

Secondo le indagini, i soggetti coinvolti nel traffico di ossicodone rubavano ricettari e timbri medici da diversi ospedali italiani, tra cui Lodi, Milano e Pavia. Successivamente, falsificavano le prescrizioni mediche e si recavano in oltre 55 farmacie lombarde per ottenere il farmaco OxyContin, nome commerciale dell’ossicodone. I carabinieri hanno analizzato circa 10.000 prescrizioni mediche, scoprendo che oltre 500 di esse erano state falsificate dai criminali.

I farmacisti, quando avevano dubbi sulla quantità o il tipo di farmaco richiesto, chiamavano il numero del medico indicato sulla prescrizione. Tuttavia, la persona che rispondeva al telefono non era il vero medico curante, ma un complice dei malviventi. Una volta accumulata una grande quantità di ossicodone, circa mille pastiglie, i criminali spedivano il farmaco negli Stati Uniti, principalmente nella zona di Boston, utilizzando corrieri di spedizione.

Durante le indagini, sono state monitorate 21 spedizioni di ossicodone. Le pastiglie venivano intercettate da complici nel luogo di destinazione e poi vendute al dettaglio sul mercato americano. I guadagni derivanti da questa attività criminale sono stati molto elevati. Ogni pastiglia da 80 mg veniva venduta a un prezzo compreso tra 80 e 100 dollari americani. È stato accertato che sono state spedite oltre 20.000 pastiglie da 80/100 mg negli Stati Uniti, generando profitti che superano il milione e mezzo di dollari e causando un danno erariale di oltre 65.000 euro per lo Stato italiano.

L’operazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine italiane e americane. I carabinieri del Nas di Cremona e del Nucleo Investigativo di Pavia si sono coordinati con l’Homeland Security Investigations (HSI) americana per fermare l’attività criminale sia in Italia che negli Stati Uniti.

L’operazione ha portato all’emissione di otto mandati di custodia cautelare in carcere. Tuttavia, due dei soggetti coinvolti non sono stati trovati e le ricerche per trovarli sono ancora in corso. Circa 40 carabinieri del Comando Provinciale di Pavia e del Nas di Cremona hanno partecipato all’operazione, con l’assistenza dei carabinieri di Rimini.

Questa operazione è senza precedenti in Italia e si prevede che possa portare ad ulteriori sviluppi e all’individuazione di altri gruppi criminali in altre parti del paese. Grazie alla collaborazione internazionale, è stato possibile interrompere questa attività criminale e ridurre il traffico di ossicodone tra l’Italia e gli Stati Uniti.

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