Il primo caso di “braccialetto elettronico” applicato con “carattere d’urgenza” si è verificato di recente a Monza, in seguito all’entrata in vigore delle nuove disposizioni normative sulla violenza di genere il 9 dicembre. Nonostante questa misura, il trentenne pizzaiolo ha continuato a perseguitare la sua vittima, una giovane impiegata in un negozio di Monza. Durante le festività natalizie, si è presentato nuovamente in un bar frequentato dalla ragazza, ma fortunatamente sono stati i parenti della vittima a chiamare le forze dell’ordine.

L’uomo è stato arrestato “fuori dalla flagranza di reato”, una possibilità prevista dal nuovo pacchetto normativo sul “codice rosso”, e ora si trova in carcere come misura cautelare. Gli investigatori del commissariato di Cinisello hanno ricostruito l’accaduto della sera precedente, quando l’uomo è comparso nuovamente in uno dei luoghi frequentati dalla donna nonostante il divieto di avvicinamento imposto dal braccialetto elettronico.

Non solo ha violato il divieto di avvicinamento, ma ha anche cercato di danneggiare il braccialetto elettronico. Questo non è il primo episodio di stalking da parte dell’uomo, che è stato arrestato una volta nel mese di settembre dopo essersi presentato sotto il luogo di lavoro della vittima con una dedica sentimentale scritta su un lenzuolo. È stato successivamente condannato a un anno e mezzo di carcere per stalking, ma nel frattempo ha continuato a violare le prescrizioni imposte.

Attualmente, il trentenne si trova nella Casa Circondariale di Monza in attesa dell’udienza fissata per l’inizio di gennaio, durante la quale verrà applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Questo caso mette in luce l’importanza delle nuove disposizioni normative sulla violenza di genere e della loro corretta applicazione per garantire la sicurezza delle vittime e prevenire ulteriori episodi di stalking.

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