Fra i testi più interessanti che abbiamo pubblicato, questo articolo sulle tre leggi della futurica è particolarmente meritevole di attenzione. Pubblicato sulla Gazzetta di Sondrio il 28 settembre 2002, con una replica il primo marzo 2006, l’autore ci offre una riflessione utile su come queste leggi possono essere applicate nella vita quotidiana con risultati stupefacenti.
La prima legge, “La resistenza al cambiamento”, non viene esplicitamente menzionata da Asimov, ma per coloro che non vogliono limitare i propri pensieri e progetti alla quotidianità o a un futuro molto breve, il richiamo a questo principio risulta estremamente utile per coloro che desiderano modificare l’esistente.
La seconda legge, “Rifletti sull’ovvio”, è un principio da tenere sempre presente in ogni progetto e idea. Molte volte, ciò che sembra “ovvio” può nascondere delle sfumature che sfuggono all’analisi critica. Chi ha presente questa legge ha un notevole vantaggio rispetto a chi non la considera.
Passiamo ora alle tre leggi originali di Asimov. La prima legge afferma che “Quello che succede continuerà a succedere” o, in altre parole, “Quello che è successo nel passato continuerà a succedere nel futuro”. Naturalmente, questa legge va interpretata e adattata, altrimenti si cadrebbe nel paradosso e si negherebbe la possibilità di progresso.
La seconda legge ci invita a riflettere sull’ovvio, perché pochi riescono a vederlo. Come abbiamo già detto, molte volte ciò che sembra evidente può nascondere delle verità nascoste. Chi riesce ad applicare questa legge ha un notevole vantaggio nella comprensione del mondo che lo circonda.
La terza legge, “Rifletti sulle conseguenze”, è il principio fondamentale di una visione strategica delle cose. Analizzare le possibili linee di sviluppo e valutarne i costi e i benefici può sembrare una perdita di tempo per alcuni, ma in realtà ci permette di evitare inconvenienti futuri. Tenendo conto che “la storia si ripete”, è importante prendere in considerazione questa legge per evitare di perdere tempo in situazioni che erano prevedibili.
In conclusione, queste riflessioni possono sembrare teoriche o astratte, ma “Tentar non nuoce”. Provare ad applicare queste leggi nella propria vita può portare a risultati sorprendenti e migliorare i propri comportamenti. Non c’è nulla da perdere nel tentare di migliorarsi.