Un incidente stradale avvenuto la notte del 29 luglio 2021 a Varese ha visto coinvolto un giovane che è riuscito a uscire dalla sua Ford in fiamme. L’auto è stata distrutta dalle fiamme, ma il ragazzo è stato miracolosamente salvato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il 118 e la polizia locale di Varese. Tuttavia, gli agenti hanno deciso di sottoporre il ragazzo all’alcool test con un macchinario che ha rilevato una percentuale di alcol nel sangue pari a 1,65 in entrambe le rilevazioni. Di conseguenza, il giovane è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e il caso è finito dinanzi al tribunale di Varese.

Il difensore del ragazzo, l’avvocato Gianluca Franchi, ha indagato sul caso e ha attivato un esperto del settore, che ha parlato di “valori inattendibili” rispetto alle risultanze del macchinario utilizzato per l’alcool test. In aula, il professore dell’Insubria esperto in tossicologia ha ipotizzato che i forti vapori di benzina inalati dal giovane siano entrati in circolo nel conducente e “travasati” nel beccuccio del macchinario che analizza il contenuto del sangue e identifica il valore alcolico. Questa situazione potrebbe “drogare” il risultato finale del test. Il professore ha anche sottolineato che l’unica prova inappuntabile in questi casi è l’esame con prelievo ematico, che non è stato fatto.

Il tribunale dovrà decidere se il ragazzo stava conducendo il suo veicolo in stato di ebbrezza o se era solo “stridito” dalle esalazioni della benzina verde che ha carbonizzato la sua auto. La decisione sarà presa a dicembre.

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