L’ospedale di Desio ha recentemente inaugurato un nuovo pronto soccorso pediatrico e una nuova Osservazione Breve Intensiva (Obi) per i pazienti che non necessitano di ricovero immediato. Questa notizia è stata riportata dall’Asst Brianza all’inizio del nuovo anno, in concomitanza con l’arrivo del nuovo direttore generale Carlo Tersalvi. Il progetto è stato avviato durante la direzione del predecessore Marco Trivelli, attualmente presso l’Asst di Lecco.

L’Obi è un’area del pronto soccorso dove vengono ospitati i pazienti che non necessitano di un ricovero immediato, ma di una terapia con osservazione clinica o di ulteriori approfondimenti diagnostici prima di un eventuale invio in reparto o della dimissione. Attualmente, la nuova osservazione di Desio dispone di 6 posti letto, con la previsione di aggiungerne altri 4 in futuro.

I letti sono tutti monitorati e dotati di un sistema di telemetria che permette di rilevare a distanza tutti gli indicatori clinici del paziente. Grazie a queste nuove dotazioni, gli standard di sicurezza sono notevolmente aumentati. Tra le attrezzature presenti nei posti letto c’è anche un sollevatore automatico per facilitare la mobilizzazione dei pazienti obesi.

Il nuovo pronto soccorso pediatrico, che in precedenza era situato in un altro reparto, è adiacente agli ambienti dell’emergenza-urgenza dell’ospedale di Desio. Questa vicinanza permette ai pediatri di lavorare in stretto contatto con gli operatori medici e infermieristici del pronto soccorso. Una delle novità è l’osservazione breve intensiva pediatrica, che dispone di due posti letto.

Il pronto soccorso di Desio registra una media di 65.000 accessi all’anno, corrispondenti a 180 al giorno. Negli ultimi 15/20 giorni, si è registrato un aumento di accessi giornalieri, arrivando a 200/220. Questo aumento è principalmente dovuto ai virus respiratori. Il primario sottolinea che spesso la richiesta di assistenza sanitaria nel pronto soccorso è anche una richiesta di assistenza sociale, con tutte le problematiche che i pazienti portano con sé. Si pensi agli anziani o ai grandi anziani, spesso soli, e alle frequenti interazioni con gli assistenti sociali in ospedale e sul territorio.

Inoltre, il primario sottolinea anche l’aumento dell’aggressività nel pronto soccorso e delle pretese talvolta violente e ingiustificate nei confronti degli operatori sanitari, che si impegnano generosamente e in modo straordinario per prendersi cura dei pazienti in situazioni complesse. Questi comportamenti possono danneggiare gli ambienti e le attrezzature tecnologiche dell’ospedale, che sono beni comuni e appartengono a tutti. Questi atti non sono accettabili né giustificabili.

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