La situazione della sanità lombarda sembra essere sempre più preoccupante, come dimostra la lettera di Anna Josè Buttafava di Casalpusterlengo. La donna esprime la sua sconcertezza e le numerose domande che si pone riguardo all’accesso ai servizi sanitari nella regione.

Anna Josè racconta di come suo marito, malato oncologico, abbia dovuto aspettare mesi per una visita specialistica ematologica. La stessa situazione si è ripetuta per lei stessa, che ha richiesto una colonoscopia di controllo dopo cinque anni dalla precedente. La data assegnata per tale esame è gennaio 2025, un lasso di tempo assolutamente inaccettabile.

La donna ritiene che queste prescrizioni non siano eccessive da parte dei medici di base, che già sono oberati di lavoro. Inoltre, sottolinea come la prevenzione sia fondamentale non solo per prolungare la vita delle persone, ma anche per evitare costi più elevati per il sistema sanitario pubblico.

Anna Josè si sente come un semplice numero senza valore e chiede ai responsabili del sistema sanitario regionale e lodigiano consigli su come procedere per ottenere cure tempestive. Si domanda se sia meglio rivolgersi a strutture convenzionate, cercare vie alternative tramite conoscenze o rivolgersi alla sanità privata.

La donna fa presente di essere una contribuente da molti anni e una lavoratrice autonoma che, per motivi di lavoro, ha spesso dovuto ricorrere alla sanità privata. Ora, desidererebbe invece essere tutelata nel suo sacrosanto diritto alla salute e alla prevenzione.

Anna Josè chiede al direttore della testata di fare un favore non solo a lei, ma anche a tutti coloro che si trovano in una situazione simile. Spera che si possa trovare una soluzione per garantire a tutti l’accesso tempestivo alle cure necessarie.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui