Patrizia Coluzzi, 44 anni, è stata condannata a dodici anni di carcere per l’omicidio della sua figlioletta di due anni, avvenuto il 7 marzo del 2021 in un appartamento di Cisliano, in provincia di Milano. La donna ha soffocato la piccola Edith con un cuscino, un gesto terribile che ha scosso l’intera comunità.

La Corte d’Assise di Pavia ha anche stabilito che Patrizia Coluzzi dovrà scontare altri cinque anni in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Questa sentenza è stata il risultato di un’indagine condotta dalla Procura di Pavia, competente territorialmente. La pubblica accusa aveva chiesto l’assoluzione dell’imputata, basandosi sulla perizia che la dichiarava incapace di intendere e volere. Tuttavia, la Corte d’Assise ha preferito dare più peso al giudizio dei periti nominati dalla stessa Corte, i quali hanno dichiarato che Patrizia Coluzzi era seminferma di mente.

Oltre alla condanna, la donna è stata anche obbligata a risarcire i familiari della vittima. Il padre della bambina riceverà 650mila euro, i nonni 460mila euro e gli altri due figli della coppia 800mila euro. Questo aspetto dimostra la gravità del gesto compiuto da Patrizia Coluzzi e l’immenso dolore che ha causato alla sua famiglia.

Durante il processo è emerso che la donna ha ucciso la figlia a causa di un profondo disagio emotivo che stava vivendo in quel periodo, coincidente con una separazione molto delicata dal marito. Questo non giustifica in alcun modo il suo gesto, ma aiuta a comprendere il contesto in cui è avvenuto.

La condanna di Patrizia Coluzzi rappresenta un segnale forte da parte della giustizia italiana, che non tollera atti così crudeli e inumani. È importante che i responsabili di simili crimini siano puniti in maniera adeguata, per garantire giustizia alle vittime e prevenire futuri episodi simili.

La tragedia di Cisliano ha scosso profondamente la comunità locale, lasciando un segno indelebile nei cuori di tutti. È fondamentale che si continui a lavorare per prevenire simili tragedie, offrendo sostegno e aiuto a chi vive situazioni di disagio emotivo e familiare. Solo così si potrà cercare di evitare che gesti così terribili si ripetano in futuro.

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