Le presunte irregolarità nella casa della consigliera del Comune di Pavia, Alice Moggi, continuano a sollevare sospetti e interrogativi. Dopo il controllo della Polizia Locale avvenuto il 27 dicembre scorso, durante il quale sono state riscontrate due presunte violazioni relative a una piscina smontabile e a una recinzione, la consigliera ha espresso dubbi sulla natura dell’atto e ha parlato di un possibile atto intimidatorio nei suoi confronti.

Alice Moggi ha sottolineato che se si fosse trattato di un semplice atto amministrativo, non avrebbe trovato una copia dell’ordinanza su un blog anonimo che attacca personaggi politici. Ha evidenziato la gravità di strumentalizzare un atto del Comune, come dimostra la presenza della foto della sua casa su un blog e la divulgazione di documenti con dati sensibili. Secondo la consigliera, se un’ordinanza notificata solo al Comune finisce su un blog, significa che qualcuno l’ha inviata.

Successivamente ai controlli, l’amministrazione comunale ha emesso un’ordinanza che prevede la demolizione delle strutture ritenute abusive. La famiglia Moggi ha provveduto immediatamente alla rimozione della piscina smontabile. Per quanto riguarda la recinzione, invece, essa era già presente prima dell’acquisto della casa. La responsabilità, quindi, non ricade sui genitori della consigliera, ma su di loro per aver aggiunto un telo contro la pioggia e una siepe alla recinzione considerata abusiva. Anche in questo caso, però, si sta provvedendo al ripristino.

Per Alice Moggi, il problema non riguarda solo il provvedimento amministrativo a cui ha adempiuto, ma anche l’azione diffamatoria portata avanti su un blog. La consigliera ha evidenziato che una settimana prima di ricevere l’ordinanza, si parlava già di piscine abusive e di ville con piscine su quel blog, il che conferisce un altro significato all’atto.

La consigliera ha sollevato sospetti sul collegamento tra il caso Asm Pavia e l’ordinanza che la coinvolge. Alice Moggi, infatti, aveva contribuito attivamente all’indagine “Clean”, rivelando possibili connessioni tra politica, pubbliche amministrazioni e imprenditori. La consigliera ha ammesso che l’ordinanza è arrivata venti giorni dopo l’inizio dell’indagine “Clean”, e ciò solleva delle riflessioni. Sul blog in questione, erano iniziate delle critiche nei suoi confronti dopo l’indagine, con velate minacce che facevano riferimento alle sue posizioni precedenti. Negli ultimi mesi, l’aspetto più significativo che riguarda Alice Moggi è stato il suo coinvolgimento nell’indagine Asm.

Infine, la consigliera si chiede perché proprio adesso si è deciso di procedere per le presunte irregolarità, considerando che la recinzione era presente già dal 2009 e la piscina dal 2012. Nonostante ciò, la famiglia ha rinunciato a fare ricorso al Tar e sta adempiendo al provvedimento stabilito dall’amministrazione comunale.

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