Omicidio di Sofia Castelli: Inizia il processo per l’assassino confesso Zakaria Atqaoui
Questa mattina si è aperto il processo presso la Corte d’Assise di Monza a carico di Zakaria Atqaoui, un 23enne italomarocchino, colpevole dell’omicidio della sua ex fidanzata Sofia Castelli. La giovane è stata aggredita a coltellate nella sua casa a Cologno Monzese (Milano) lo scorso 29 luglio. All’inizio dell’udienza, l’avvocato difensore di Atqaoui, Vainer Burani, ha chiesto una perizia psichiatrica per il suo assistito. La Corte ha inoltre accolto le richieste di costituzione di parte civile presentate dai familiari di Sofia, tra cui sua madre Daniela, suo padre Diego, suo fratello minore Manuel, i nonni, gli zii, i cugini e l’amica Aurora Fiameni, che dormiva nella stanza accanto al momento del delitto. È stata accolta anche la richiesta dell’associazione “Casa delle donne maltrattate di Milano”.
Il delitto è avvenuto quando Sofia stava ballando in discoteca con un’amica. Zakaria, dopo aver deciso di interrompere definitivamente la relazione con lei a causa della sua ossessiva mania di controllo, si è nascosto nell’armadio del suo appartamento, aspettando il suo ritorno. Mentre Sofia dormiva, l’ha colpita con un coltello preso dalla sua stessa cucina. Ora deve rispondere di omicidio aggravato da premeditazione, motivi futili e l’utilizzo di un mezzo “insidioso”, proprio a causa delle modalità scelte per commettere il delitto.
La difesa di Zakaria Atqaoui vuole “chiedere scusa per quanto accaduto. È un ragazzo in una condizione psicologica difficilmente spiegabile”, ha detto l’avvocato Vanier Burani a margine della prima udienza del processo presso la Corte d’Assise di Monza. È possibile che nell’udienza successiva l’imputato faccia delle dichiarazioni spontanee. “Nelle quattro o cinque volte che l’ho visto, è scoppiato a piangere solo una volta, ma era sentito”, ha spiegato l’avvocato. “Si è reso conto molto tempo dopo di ciò che è successo e di ciò che ha fatto”.
L’avvocato Burani ha inoltre dichiarato che è necessario comprendere lo stato d’animo di Atqaoui durante l’intera vicenda, piuttosto che fare un esame dei testimoni che possono solo raccontare ciò che hanno visto. Secondo l’avvocato, il delitto è un “fatto anormale che richiede di valutare lo stato d’animo di Atqaoui e la sua capacità di intendere e determinarsi, anche per quanto riguarda l’accusa di premeditazione”. Per l’avvocato, solo la perizia psichiatrica potrà aiutare a comprendere questi aspetti.
L’avvocato Gabriele Maria Vitiello, che rappresenta le parti civili insieme ai colleghi Policastro, Pappone e Martins, ha commentato che la richiesta di perizia era prevedibile ed è l’unica strategia difensiva possibile. Oggi tutta la famiglia di Sofia era presente in aula, tranne i nonni a causa dell’età. L’avvocato ha aggiunto che la famiglia vive questa tragedia con grande dolore.