Per contrastare la diffusione del tarlo asiatico del fusto, l’unica soluzione è abbattere gli alberi. Questo parassita, noto come Anoplophora glabripennis, depone le uova negli alberi creando gallerie che li indeboliscono e li portano alla morte. Per evitare la diffusione di questo insetto, è necessario abbattere le piante infestate.

Il tarlo asiatico del fusto è lungo fino a 4 centimetri, di colore scuro con macchie bianche e antenne lunghe il doppio del corpo. Predilige specie come aceri, ippocastani, betulle, pioppi, salici e olmi, che sono molto comuni nei nostri boschi e parchi. I segni visibili della sua presenza sono le uova depositate sotto la corteccia e i fori circolari lasciati dagli adulti. Le larve scavano gallerie nel legno per poi impupparsi, mentre gli adulti fuoriescono dalle piante attraverso fori circolari. A questo punto, la pianta è danneggiata a tal punto da seccare e morire, diventando vulnerabile a patogeni secondari.

Per fermare la diffusione di questo parassita, secondo la legge, è necessario adottare misure drastiche. Non solo bisogna abbattere l’albero malato, ma anche gli altri alberi sensibili entro un raggio di 100 metri da quello infestato. Inoltre, è necessario stabilire un’area di sorveglianza fino a 2 chilometri dal focolaio per effettuare controlli accurati.

L’allarme è stato lanciato dai Comuni di Treviolo e Curno, dove sono stati individuati focolai dell’insetto. Si ritiene che il tarlo asiatico del fusto sia arrivato probabilmente da bancali e container in legno infetto provenienti dall’Indocina. In queste zone sono stati abbattuti oltre cinquanta alberi nelle aree pubbliche e numerosi giardini privati. Sebbene la situazione sembri sotto controllo, è importante continuare a monitorare la presenza del parassita.

A Bergamo, l’Ersaf ha disposto la creazione di un’area di sorveglianza che comprende sette quartieri del sud-ovest della città. A partire dalla prossima settimana, i tecnici effettueranno controlli sul verde pubblico per verificare se il tarlo si sia diffuso nella zona. È obbligatorio notificare gli interventi di abbattimento e potatura di alcune specie di alberi sensibili, come aceri, ippocastani, betulle, pioppi, salici e olmi. È vietata la movimentazione di legname e residui di potatura non cippati di queste specie al di fuori dell’area delimitata. Inoltre, all’interno di quest’area è vietata la messa a dimora di alcune specie di alberi.

È importante che i cittadini siano informati su questa situazione e partecipino attivamente alle misure di prevenzione. Solo con l’adozione di misure drastiche sarà possibile arginare la diffusione del tarlo asiatico del fusto e proteggere i nostri alberi e parchi dalla sua devastante azione.

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