Omicidio a Desio: richiesta di 24 anni per il presunto assassino

Un terribile omicidio è avvenuto a Desio, dove un uomo è stato ucciso e sepolto in un campo di granoturco. Secondo l’accusa, il movente dell’omicidio sarebbe stato un litigio per il pagamento di alcune dosi di cocaina, durante il quale la vittima sarebbe stata legata e picchiata per rivelare il codice del bancomat.

Il processo si sta svolgendo nell’aula del Tribunale di Monza, dove sono emersi alcuni retroscena che avrebbero portato all’omicidio del 53enne Omar Annaoui. Il presunto assassino, Sadik Ilhami, ha cercato di scaricare la colpa sul connazionale S.S., che è anche una delle testimonianze chiave del caso. Tuttavia, per Ilhami è stata avanzata una richiesta di condanna a 24 anni di carcere, più tre di libertà vigilata una volta scontata la pena. L’imputato, difeso dall’avvocato Andrea Scaccabarozzi, è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere ed è detenuto in carcere dal mese di marzo.

Secondo l’accusa, la vittima è stata legata, picchiata e strangolata con un tubo di gomma. Successivamente, è stata seppellita in un campo di granoturco, a pochi metri dalla caserma dei Carabinieri di via Caduti di Nassiriya. Ilhami avrebbe chiesto alla vittima di pagare la cocaina che avevano consumato insieme quella sera. Tuttavia, il presunto assassino ha mostrato delle prove che attestano la presenza di una protesi al polso, che a suo dire gli avrebbe impedito di strangolare la vittima.

Oltre al racconto del testimone chiave, gli investigatori hanno raccolto tracce di DNA sull’area e sul luogo del delitto, che è avvenuto nel vecchio carcere abbandonato. Il processo riprenderà a marzo per le repliche del pm e le conclusioni. Sarà importante ascoltare tutte le prove e le testimonianze per fare luce su questo terribile omicidio e rendere giustizia alla vittima.

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