Il 26 settembre 2022 la sonda Dart della Nasa ha avuto successo nell’impatto con l’asteroide Dimorphos, senza creare un cratere ma rimodellando completamente l’asteroide. Questo fenomeno, noto come deformazione globale, ha riportato in superficie materiale che si trovava all’interno dell’asteroide. Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy e guidato dall’Università svizzera di Berna ha coinvolto diversi ricercatori italiani, dimostrando che Dimorphos è formato da un ammasso di detriti tenuti insieme da forze relativamente deboli. Questi risultati potrebbero influenzare le future missioni spaziali come Hera dell’Agenzia Spaziale Europea, diretta verso lo stesso obiettivo della sonda Dart. Le simulazioni effettuate dagli studiosi italiani hanno rivelato che l’asteroide è molto debole, simile ad altri corpi celesti come Bennu e Ryugu. L’impiego del cubesat italiano LiciaCube ha permesso di osservare l’impatto di Dart su Dimorphos e di inviare immagini uniche sulla Terra. La prossima missione Hera potrebbe non individuare un cratere definito, ma un asteroide rimodellato. Nonostante la modifica della traiettoria di Dimorphos, il sistema binario con Didymos è rimasto sulla sua orbita intorno al Sole senza conseguenze globali.

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