Un giovane ultrà dell’Inter è stato interrogato in carcere per il tentato omicidio di uno spacciatore quattro anni fa. Nel frattempo, la procura della Repubblica di Milano ha restituito il corpo di Renato Borsotti alla sua famiglia, dopo che il 78enne è stato investito da un furgone pirata guidato da un 26enne di Garbagnate Milanese, che è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale, omissione di soccorso e resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane ultrà, con un passato turbolento alle spalle, era già in carcere per un tentato omicidio, ma era stato ammesso al beneficio dell’articolo 21 e stava svolgendo lavori socialmente utili. Tuttavia, durante la sua “giornata di libertà”, ha causato danni, compiuto una rapina e aggredito quattro persone. Successivamente, ha investito Borsotti mentre era alla guida di un furgone pirata e ha tentato di scappare gettandosi in un laghetto della cava Tecchione, ma è stato tratto in salvo dalla polizia locale. Il giovane pregiudicato aveva anche un precedente per aver aggredito uno spacciatore gambiano nel 2019.