L’aumento delle aggressioni e della violenza verbale nei confronti degli operatori sanitari è diventato un problema sempre più rilevante, come evidenziato dalle oltre 16.000 segnalazioni nel 2023. Secondo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, la maggior parte delle aggressioni coinvolge professioniste donne, in particolare infermiere.
Nonostante la pandemia abbia portato un’ondata di solidarietà verso il personale sanitario, il fenomeno della violenza verbale e fisica sembra essere in costante aumento. In Lombardia, ad esempio, si sono registrati ben 4836 casi nel 2023, di cui la maggior parte riguardava aggressioni verbali.
È importante sottolineare che la violenza verbale è altrettanto dannosa e pericolosa per il personale sanitario, che dedica la propria vita all’assistenza dei malati. È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema e adottare misure concrete per proteggere gli operatori sanitari da qualsiasi forma di aggressione.
La professione dell’infermiere sembra essere quella più a rischio, soprattutto se si tratta di donne. È quindi fondamentale promuovere una cultura del rispetto e della non violenza all’interno degli ambienti sanitari, al fine di garantire un ambiente sicuro e sereno per chi lavora quotidianamente per la salute di tutti.