A Milano, la violenza giovanile sembra essere sempre più frequente. In una notte, sono stati registrati diversi episodi che hanno coinvolto adolescenti che hanno rapinato e aggredito coetanei. In tre storie, l’età degli aggressori era il comune denominatore, tutti minorenni. Questi episodi riaccendono ancora una volta i riflettori sul fenomeno della violenza giovanile, che ormai riempie costantemente i mattinali delle forze dell’ordine e le celle del carcere Beccaria.

Il primo episodio ha avuto luogo a due passi dalla stazione di Lodi. Due quindicenni si sono incontrati per uno scambio di venti sigarette elettroniche. Tuttavia, il venditore ha reagito con violenza quando l’acquirente non ha saldato immediatamente il debito. Ha tirato fuori un coltello con una lama di 10 centimetri e ha colpito il coetaneo peruviano alla schiena, al torace e alla mano sinistra. Il ragazzo ferito è stato trasportato all’Ospedale Maggiore di Lodi e ha fornito alle autorità le informazioni necessarie per risalire all’aggressore.

Il secondo episodio è avvenuto a Milano, dove un sedicenne e un diciannovenne si sono scontrati per una fidanzata contesa. Il sedicenne ha colpito il maggiorenne con un coltello da cucina al torace e al fianco. Il giovane aggressore è stato rintracciato e indagato a piede libero per lesioni personali.

Infine, due episodi sono quasi certamente attribuibili alla stessa banda. Un ventiseienne cinese è stato circondato da tre quindicenni che lo hanno derubato di un Rolex Daytona da 40mila euro e di un iPhone 14. Poco lontano, gli aggressori sono stati intercettati dalla polizia, ma il bottino del colpo era già scomparso. I tre minorenni sono stati arrestati e il quindicenne in possesso della refurtiva è stato indagato anche per ricettazione.

La violenza giovanile è un fenomeno preoccupante che deve essere affrontato con urgenza. È importante che le autorità prendano seriamente in considerazione questi episodi e agiscano di conseguenza per garantire la sicurezza dei cittadini. Inoltre, è fondamentale che i giovani vengano educati a rispettare gli altri e a risolvere i conflitti in modo pacifico, invece di ricorrere alla violenza.

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