Il processo per presunti abusi edilizi nella costruzione del condominio Petra a Lavena Ponte Tresa ha visto tre richieste di condanna e due richieste di assoluzione. Il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione del sindaco Massimo Mastromarino, accusato di abuso d’ufficio, in quanto ritiene che il fatto non sussista. Anche per il precedente sindaco Roncoroni, accusato di omissione di atti d’ufficio, è stata chiesta l’assoluzione poiché non era più in carica al momento dei fatti contestati.
Le richieste di condanna sono invece arrivate per due tecnici comunali e per il committente delle opere, con una richiesta di due anni e sei mesi di reclusione. La vicenda riguarda i lavori eseguiti per rendere abitabile il piano seminterrato della palazzina, modificando l’altezza dei locali senza le dovute autorizzazioni.
I condomini che hanno acquistato gli appartamenti hanno evidenziato problemi di vivibilità a causa di questa situazione, chiedendo risarcimenti per oltre 200 mila euro. Il sindaco Mastromarino aveva sollevato delle perplessità già nel 2016, ma ha sottolineato di non avere competenze in materia edilizia riguardo ai lavori del condominio. La difesa dell’attuale sindaco ha sottolineato che tutti gli elementi per una sentenza di non luogo a procedere erano già presenti durante l’udienza preliminare, ora si attende il verdetto dei giudici.