Inizia oggi a Brescia il processo fanghi WTE, che vede coinvolti i vertici dell’azienda con impianti a Quinzano, Calcinato e Calvisano nella provincia di Brescia. L’accusa è di smaltimento illegale di decine di migliaia di tonnellate di fanghi da depurazione, sversati come “emmendanti” sui terreni agricoli di 7 province lombarde e in altre 3 regioni italiane tra il gennaio 2018 e l’agosto 2019.
Nell’udienza odierna, Legambiente Lombardia, Ambiente futuro Lombardia, la Lega per l’abolizione della caccia, il Comitato referendum per l’acqua, la Provincia e i Comuni hanno depositato la richiesta di costituzione di parte civile. Il giudice dell’udienza preliminare si pronuncerà sulla richiesta il prossimo 22 maggio.
Regione e Ministero sono i grandi assenti. Legambiente Lombardia si batte contro le ecomafie e la criminalità ambientale e seguirà il processo per accertare le responsabilità. Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, dichiara che il fenomeno dei grandi traffici di rifiuti organizzati dai colletti bianchi in Lombardia non sembra subire flessioni né battute d’arresto. Le numerose operazioni di polizia e i dati che Legambiente raccoglie ogni anno dimostrano che negli ultimi 20 anni quasi il 25% di queste inchieste ha visto il coinvolgimento di imprese, intermediari o soggetti residenti nella regione.