Una escort romena di 43 anni, G.B., è stata condannata dal Tribunale di Monza a sette anni e sei mesi di reclusione per estorsione ai danni dei suoi clienti. La donna agiva insieme ad un complice, A.T., un protettore albanese di 36 anni che era già stato condannato. La coppia, che viveva a Lissone, era stata arrestata nel marzo 2017 dai carabinieri di Biassono, dopo che un cliente aveva lanciato l’allarme. Secondo l’accusa, la donna ricattava i clienti filmandoli durante i rapporti sessuali o minacciandoli nei casi in cui rifiutassero di consumare il rapporto. Il suo aspetto non corrispondeva all’immagine pubblicata sul sito per adescare i clienti.

Tra le vittime c’era anche un uomo di Macherio che si era rifiutato di consumare il rapporto per 500 euro. Aveva così subito le minacce della coppia ma non si era fatto prendere dal panico e aveva chiamato i carabinieri. Spesso le vittime, temendo ritorsioni, preferivano pagare. Alcuni clienti erano in stato comatoso per l’abuso di droga, come riferito in Aula dal pubblico ministero monzese Alessandro Pepè. La 43enne si vendeva anche insieme ad altre donne ed è accusata anche di sfruttamento della prostituzione. Durante il processo in Tribunale a Monza, l’imputata si è sempre difesa affermando di essere anche lei vittima dell’albanese.

La sentenza è stata emessa dopo una lunga indagine che ha portato alla luce le attività illecite della coppia. Il servizio completo sarà pubblicato sul Giornale di Carate e Monza in edicola da martedì 18 aprile 2023. La condanna della escort rappresenta un importante segnale di contrasto alla prostituzione e all’estorsione ai danni dei clienti. La giustizia ha fatto il suo corso e, nonostante la difesa dell’imputata, il Tribunale di Monza ha riconosciuto la sua colpevolezza.

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