Artem Uss, l’imprenditore russo evaso dai domiciliari il 22 marzo per evitare l’estradizione negli Stati Uniti, ha fatto parlare di sé anche in Italia. Infatti, ci sono i primi indagati nell’inchiesta coordinata dal procuratore Marcello Viola e dal pm Giovanni Tarzia e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova e della Compagnia di Corsico. Si ipotizza che Uss sia stato aiutato da 6-7 “operativi” ad allontanarsi dall’abitazione di Borgo Vione a Basiglio; di questi, 4-5, tutti di origine straniera, sarebbero già stati identificati e iscritti nel registro degli indagati. Uss sarebbe riuscito a lasciare l’Italia nel giro di poche ore: effettuato il cambio di auto dopo la partenza a bordo di un’utilitaria nera, il magnate avrebbe passato il confine con la Slovenia, utilizzando documenti falsi per superare i controlli. Da lì il viaggio è proseguito verso la Russia, dove Uss è ricomparso il 4 aprile.
Il padre del quarantenne, l’influente governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk Krai Alexander Uss, ha affermato di essere contento che suo figlio Artem sia tornato a casa e ha ringraziato Vladimir Putin. Tuttavia, le sue parole hanno generato forti critiche dai nazionalisti, che hanno accusato Uss senior di aver dato strumenti all’Occidente per attaccare il Cremlino. In realtà, quelle frasi sembrano avere un chiaro sottinteso: qualcuno avrebbe tramato nell’ombra per organizzare il commando che materialmente ha prelevato Uss a Basiglio, muovendosi su almeno quattro macchine, di cui due di grossa cilindrata. Stiamo parlando del possibile “secondo livello”, su cui si stanno concentrando anche gli accertamenti della Procura: il piano potrebbe essere stato orchestrato da uomini dei Servizi russi, che avrebbero assoldato gli “operativi” e fornito loro le direttive per portare a termine una cosiddetta “esfiltrazione”.
Arrestato a Malpensa il 17 ottobre 2022, Uss è stato messo ai domiciliari con braccialetto elettronico il 2 dicembre: nella casa di Borgo Vione, erano autorizzate a entrare una dozzina di persone, dalla sorella a esponenti di spicco della diplomazia russa in Italia. L’inchiesta sull’evasione di Uss è ancora in corso e si spera di fare luce su questa vicenda che ha suscitato grande interesse a livello internazionale.