La situazione della fauna selvatica in Italia sta diventando sempre più critica e non si possono più rimandare le misure per la sua gestione. Questo è quanto afferma Coldiretti Como Lecco, il quale commenta gli ultimi fatti di cronaca che riguardano la fauna selvatica, tra cui l’incidente causato da un cervo tra Olgiate e Gironico e il ritrovamento di mufloni e pecore sbranati in un campo a Barni, causati dalla predazione di un lupo. La popolazione di lupi in Italia è in forte aumento e si stima che ci siano circa 3.300 esemplari, con 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola. Questi numeri rendono evidente la necessità di definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi Ue come Francia e Svizzera per la difesa degli agricoltori e degli animali allevati.
Inoltre, in Italia ci sono 2,3 milioni di cinghiali che invadono città e campagne, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali e causano incidenti stradali. Anche i cervi rappresentano un problema per la sicurezza stradale e per l’equilibrio delle campagne, con invasioni nei campi che causano danni gravissimi alle imprese agricole. Tutto ciò rischia di costringere molte attività agricole alla chiusura e inasprire il fenomeno dell’abbandono della montagna.
La situazione è insostenibile e la chiusura delle aziende agricole costituirebbe un danno enorme per la comunità e gli enti, oltre che in termini di produzione alimentare e di tutela e salvaguardia del territorio. Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli, le montagne lariane muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano il territorio in maniera ancor più grave e massiccia. È necessario intervenire urgentemente per proteggere i cittadini e salvare il futuro delle imprese agricole.