Un’inchiesta della Guardia di Finanza di Agropoli ha portato alla denuncia di 279 persone, tra cui rappresentanti legali di 4 aziende con sede in provincia di Cremona. Questi soggetti sono stati ritenuti responsabili di associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione di crediti di imposta e autoriciclaggio. In totale sono state coinvolte 274 aziende su tutto il territorio nazionale e sono state emesse 9 misure cautelari personali con il sequestro preventivo dei profitti illeciti per circa 57 milioni di euro.

Secondo gli inquirenti, le imprese coinvolte hanno effettuato un’indebita compensazione di crediti inesistenti, generati artificiosamente attestando falsamente l’avvenuta effettuazione di attività di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0. Il meccanismo fraudolento era complesso: una rete di procacciatori individuava le imprese clienti, a cui proponeva di beneficiare del credito di imposta inerente la formazione del personale. Una società con sede nel Salernitano forniva alle imprese la documentazione relativa alle ore di formazione che i dipendenti avrebbero effettuato, ma che in realtà non erano mai avvenute. Con l’ausilio di alcuni delegati sindacali, venivano redatti falsi contratti collettivi aziendali, utilizzando marche da bollo contraffatte, in modo da attestare artificiosamente i costi sostenuti dalle imprese e a retrodatare le stipule dei contratti stessi. Infine, alcuni professionisti compiacenti procedevano a rilasciare alle imprese beneficiarie l’asseverazione del credito d’imposta, che veniva immediatamente compensato, per poi restituire una percentuale sul totale dell’importo a titolo di provvigione.

Come ha sottolineato il procuratore di Salerno, Antonio Ricci, i provvedimenti cautelari eseguiti riguardano la fase delle indagini preliminari e sono basati su imputazioni provvisorie, che dovranno trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio.

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