La storia di Milano è stata segnata da molte famiglie nobiliari che si sono succedute nella Signoria della città. Tra queste, i Visconti hanno cercato di cancellare ogni traccia dei Torriani, la famiglia che li aveva preceduti. Tuttavia, un blasone dei Torriani è stato rintracciato sulla riva destra del Naviglio, in territorio di Boffalora.

Ma com’era Milano al tempo dei Torriani? Secondo Bonvesin da la Riva, autore dell’opera DE MAGNALIBUS MEDIOLANI, la città era mirabile. All’interno non vi erano cisterne o condutture di acque distanti, ma acque vive e naturali, adatte all’uso umano, limpide e salubri. Queste acque erano abbondanti e in ogni casa decorosa vi era una fonte di acqua viva. Molte di queste acque avevano un sapore quasi dolce e la loro leggerezza era tale che, versate in recipienti di legno o in ampolle di vetro, in poco tempo li imbevevano.

Anche nella campagna circostante vi erano fonti limpidissime e in alcuni luoghi così gelide che, d’estate, se vi si immergono ampolle colme di vino, per rinfrescarlo, i recipienti di vetro si rompono per effetto del freddo, a meno che non vengano tirati fuori dopo breve tempo. Il territorio di Milano produceva in abbondanza biada, vino, legumi, frutta, alberi, fieno e altri beni. La città era situata in una posizione mirabile grazie al clima, alle acque e alla fertile e bellissima pianura. Questo si rifletteva nella longevità delle persone che vi abitavano e nella prosperità delle famiglie e della popolazione.

Nonostante la rivalità tra le famiglie nobiliari, Milano era una città ricca di risorse naturali e di benessere per la sua gente. Un patrimonio da preservare e valorizzare per le generazioni future.

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