I vigili del fuoco di Lecco hanno bisogno di una nuova casa e di nuove rimesse. La sede attuale, situata nella piazza Bione, è un casermone dei tempi della naja obbligatoria vecchia di 70 anni, con arredi datati, cucina ormai inadeguata e brande. Nonostante gli autopombe, gli autobotti e gli altri veicoli di soccorso siano gioiellini, i luoghi in cui sono ricoverati sono talmente angusti che già parcheggiarli è un’impresa. Inoltre, il cestello dell’autoscala sfiora il tetto.

La caserma del Bione fu inaugurata il 19 dicembre 1955 con solo una ventina di pompieri che si occupavano prevalentemente di incendi, frane, alluvioni e poco altro. Oggi, invece, gli 88 vigili del fuoco permanenti, tra cui una donna, sono professionisti del soccorso tecnico urgente, in grado di fronteggiare ogni emergenza in ogni ambiente, dal suolo alla neve, dal ghiaccio ai luoghi impervi. Nel 2022, insieme agli 82 volontari dei distaccamenti di Bellano, Merate e Valmadrera, hanno svolto 2.900 interventi.

Ci sono specialisti delle squadre Saf per interventi speleo alpino fluviali, come il caposquadra Sebastiano Saggiante, 49 anni, 25 con la divisa indosso, precursore del soccorso con tecniche alpinistiche, oppure il 39enne Davide Trentin arruolato dal 2009. Ci sono poi i colleghi delle squadre nautiche e soccorso acquatico specializzati nel salvataggio in acqua, come Lorenzo Maggi, 41 anni, pure lui vigile del fuoco dal 2009. E ancora: gli esperti in Tas, la topografia applicata al soccorso; Nia, il Nucleo antincendio investigativo; oppure in Nbcr per i rischi nucleari, biologici, chimici e radiologici… Hanno termocamere, droni, una sala operativa mobile, scooter d’acqua, un gommone oceanico, apparati degni da guerra elettronica per localizzare il cellulare di un disperso.

“Siamo in grado di intervenire in ambienti inadatti alla vita – spiegano Davide, Sebastiano e Lorenzo, per conto del comandante provinciale Alessandro Granata –. Solo il corso base per diventare vigile del fuoco dura 9 mesi, per operare sull’elicottero occorrono altre 400 ore. Ci addestriamo in ogni turno. Disponiamo di mezzi tecnologicamente avanzati. In caso di necessità possiamo contare sull’integrazione di risorse dei colleghi di tutta Italia, con cui condividiamo mezzi, procedure, protocolli”.

Gli 88 professionisti del soccorso tecnico urgente in provincia di Lecco costituiscono un vero e proprio esercito di pronto intervento di soccorso, operativi a turni H24, 7 su 7, 365 giorni all’anno. Tuttavia, la loro caserma attuale non è più adeguata alle loro esigenze e diritti. Hanno bisogno di una nuova caserma, degna di quanti portano il soccorso a chi chiede aiuto, salvano la vita agli altri e il resto conta poco, come recita il loro inno.

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