Pavia è ancora una volta al centro dell’attenzione per la morte di un senzatetto, a poche settimane di distanza dalla scomparsa di Lorenzo Brambati, noto come Paolo. La città si sta occupando di questi ultimi, degli invisibili, grazie alla rete di associazioni e volontari che si occupano di loro, sotto la guida di don Franco Tassone, direttore della Caritas diocesana di Pavia.

Don Franco conferma che l’emergenza senzatetto è presente soprattutto nei mesi invernali, quando le persone rischiano di morire per il freddo. Per questo motivo, si sono impegnati con il vescovo affinché la stazione ferroviaria non fosse chiusa di notte, in modo da fornire un luogo sicuro dove dormire per molte persone che vivono ai margini.

La Caritas diocesana di Pavia fornisce tutto il possibile per aiutare gli ultimi, tra cui dormitori, due mense per pasti caldi e una rete di volontari e associazioni che forniscono vestiti e altro materiale alle persone che vivono ai margini. Si tratta di un lavoro continuo, che viene fatto ogni giorno.

Don Franco conferma che la situazione cambia continuamente e che non ci sono solo clochard “fissi” che sono sempre a Pavia, ma anche persone che vanno e vengono. La Caritas aiuta tutti coloro che hanno bisogno.

Infine, don Franco spiega che ci sono molte storie di dolore e sofferenza dietro la vita dei senzatetto. Incontrano anche persone che hanno una grande abilità lavorativa, ma che non riescono a sfruttarla a causa di problemi familiari o delusioni nei rapporti coniugali. In ogni caso, la Caritas diocesana di Pavia continua a svolgere il proprio lavoro per aiutare gli ultimi e contrastare l’emergenza senzatetto.

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