Il relitto della nave giapponese Montevideo Maru, silurata durante la seconda guerra mondiale con a bordo più di 1.000 persone, è stato trovato al largo delle coste delle Filippine. La nave trasportava principalmente prigionieri australiani, catturati durante la battaglia di Rabaul, in Nuova Guinea. L’affondamento avvenne il primo luglio 1942 dal sottomarino americano USS Sturgeon, che ignorava la presenza dei prigionieri di guerra alleati. Secondo la Silentworld Foundation, nell’incidente persero la vita 1.060 persone di 14 nazionalità, inclusi 979 australiani, tra cui almeno 850 soldati.
Il relitto è stato ritrovato il 18 aprile scorso a una profondità di oltre 4.000 metri nel Mar Cinese Meridionale, a 110 km al largo dell’isola filippina di Luzon. La ricerca è durata dodici giorni e ha utilizzato anche un drone sottomarino dotato di sonar. Ci sono voluti più di cinque anni per pianificare la missione per trovare la nave, la cui ubicazione era rimasta un mistero per quasi 81 anni, secondo la Silentworld Foundation.
Il primo ministro australiano, Anthony Albanese, ha dichiarato che “il luogo di riposo delle anime perdute della Montevideo Maru è stato finalmente trovato” e ha espresso la speranza che le notizie di oggi portino un po’ di conforto alle famiglie delle vittime che hanno atteso così a lungo. La scoperta della Montevideo Maru chiude un terribile capitolo della storia militare e marittima, ha dichiarato John Mullen, direttore di Silentworld, che ha condotto la ricerca con la ditta olandese Fugro, specializzata in indagini in acque profonde, e con l’esercito australiano.
La Silentworld Foundation ha affermato che il relitto della Montevideo Maru, che si trova a una profondità maggiore di quella del Titanic, non sarà recuperato. Nessun oggetto o resto umano verrà rimosso, per rispetto delle famiglie delle vittime. L’affondamento della Montevideo Maru rimane una delle più grandi tragedie marittime della storia australiana.