Il casello ferroviario di via Giovan Battista Moroni non è un posto come gli altri. Qui vive infatti la signora Angela Tino, originaria della Calabria e ormai ottantenne, insieme al marito Antonio Lipari, casellante della ferrovia di Bergamo. A raccontare la vita di un tempo, quando il treno era molto più di un semplice mezzo di locomozione, è proprio la signora Tino.

Il marito di Angela era uno dei “registi” delle ferrovie bergamasche: attraverso una manovella azionata a mano aveva il compito di alzare e abbassare le sbarre per fermare il traffico durante il passaggio dei treni a orari ben precisi. Durante il proprio turno, il casellante si ritirava in una piccola garitta situata all’esterno della casa nella quale viveva per sorvegliare i binari e segnalare al convoglio in arrivo, di giorno con una bandiera e di notte con una lanterna, se la strada fosse libera.

L’alloggio era dato in dotazione, negli anni di servizio, alle famiglie del personale delle Ferrovie dello Stato, che chiedevano in cambio un affitto modesto. La casetta costeggia i binari, è circondata da una staccionata che abbraccia un bel giardino dove c’è l’orto e uno spazio per alcuni animali da cortile. Distribuita su due piani, in passato l’abitazione mancava dei moderni impianti di riscaldamento: “Adesso abbiamo modernizzato tutto, ma una volta avevamo solo una piccola stufa. A volte bruciavamo le traverse delle rotaie che dovevano essere cambiate”.

Il casello ferroviario di via Moroni ospitava altri casellanti, con i quali il marito di Angela alternava i turni di lavoro. “Con tutte quelle persone, nella casa c’era un’atmosfera calda e accogliente – ricorda la signora Tino -. Eravamo una grande famiglia allargata, specialmente per la presenza dei nostri tre figli, che sono cresciuti qui dentro”.

Per persone come Antonio, sua moglie Angela e le altre famiglie dei casellanti, il treno era molto più di un semplice mezzo di locomozione. Era un lavoro, una passione, una vita intera. Oggi, grazie alla memoria della signora Tino, possiamo conoscere un pezzo di storia di Bergamo e delle sue ferrovie.

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