La notizia dell’arresto della preside di una scuola intitolata a Giovanni Falcone ha scosso l’opinione pubblica. Daniela Lo Verde è stata accusata di peculato e corruzione dalla procura europea. Questo evento ha portato alla luce la storia di molti moralizzatori antimafia che sono stati successivamente coinvolti in scandali di corruzione e malaffare.

Giuseppe Sottile, giornalista che ha lavorato per molti anni a Palermo, ha condotto numerose inchieste sulle guerre di mafia per “L’Ora” di Vittorio Nisticò e poi al “Giornale di Sicilia”. Successivamente, ha lavorato come caporedattore per “Giorno” e “Studio Aperto” a Milano. Attualmente, scrive per “Il Foglio” di Giuliano Ferrara, dove cura l’inserto culturale del sabato.

Sottile ha scritto anche un romanzo, “Nostra signora della Necessità”, in cui racconta la Palermo marcata dalla mafia e dalla corruzione. Il libro descrive le vite scellerate e le morti ammazzate, gli intrighi e i tradimenti, le tragedie e le sceneggiate. La città è un palcoscenico di evanescenze, dove si muovono indifferentemente boss di Cosa Nostra e picciotti di malavita, nobili decaduti e borghesi lucidati a festa, cronisti di grandi fervori e teatranti di grandi illusioni.

La notizia dell’arresto di Daniela Lo Verde ci ricorda che la lotta contro la mafia e la corruzione è ancora lunga e difficile. La società ha bisogno di moralizzatori veri, che agiscano con integrità e onestà, per contrastare il male che affligge il nostro Paese.

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