Un rapimento-lampo è avvenuto giovedì in un appartamento di via Magolfa a Milano, dove tre fratelli sono stati sequestrati per ottenere la restituzione di un presunto raggiro avvenuto nei giorni precedenti. I tre rapitori, tutti residenti in un paesino di duemila abitanti della provincia di Nuoro, sono stati arrestati dai carabinieri. La zona dell’isola da cui provengono, la Barbagia, lascia sullo sfondo una suggestione: che i protagonisti dell’agguato abbiano applicato alla lettera le regole secolari del “codice barbaricino”, che in sostanza prescrivono la vendetta fai-da-te per un torto subìto. La storia, secondo quanto ricostruito dal Giorno, inizia quando un quarantaquattrenne e la moglie di due anni più giovane si presentano nella caserma di un Comune dell’hinterland e denunciano ai militari che i loro tre figli sono stati sequestrati. La richiesta di riscatto è stata fatta in bitcoin, ma i genitori dei rapiti hanno deciso di denunciare il tutto ai carabinieri, che hanno avviato le indagini. Riescono verosimilmente a risalire alla cella che ha agganciato il telefono e arrivano davanti a uno stabile di via Magolfa, dove gli isolani hanno prenotato una stanza in un bed&breakfast. Alle 23.30 scatta l’irruzione: i militari mettono in salvo i sequestrati, immobilizzati con nastro adesivo, e ammanettano i rapitori improvvisati, portati in carcere d’intesa con il pm di turno in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip.

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