Calcio e violenza: il caso del giocatore che ha aggredito un avversario fuori dal campo
Il calcio, purtroppo, è spesso associato alla violenza e all’aggressività, tanto nei campi di provincia quanto in quelli più blasonati. È questo il caso di un centravanti della squadra “Cuassese” e un difensore della “San Luigi Albizzate” che, durante una partita, hanno avuto un alterco culminato con insulti e parole grosse.
Ma la vicenda non finisce qui: qualche mese dopo i due si incontrano per caso in un pub a Varese e l’odio in campo si trasforma in un’aggressione fuori dal campo. L’uomo di 39 anni, difensore della squadra “San Luigi Albizzate” e difeso in aula dall’avvocata di Milano Chiara Parisi, viene accusato di lesioni aggravate nei confronti di un ragazzo di 31 anni costituitosi parte civile e patrocinato dall’avvocato Fabrizio Bini.
Secondo la versione della vittima, l’aggressione sarebbe avvenuta dopo una serie di insulti da parte dell’imputato, che si riferiva all’episodio in campo durante la partita. L’uomo, visibilmente alterato e forse ubriaco, avrebbe continuato a parlare in toni offensivi anche fuori dal pub, seguendo il ragazzo e colpendolo con una testata in faccia. La vittima, sotto shock, ha perso tre denti e ha dovuto spendere 3.000 euro per le spese dentistiche, oltre a 50 giorni di malattia e assenza dal lavoro, essendo un imprenditore.
L’udienza dinanzi al giudice monocratico di Varese è stata calendarizzata per novembre, quando verranno ascoltati altri testimoni. Nel frattempo, l’imputato ha chiesto di rendere spontanee dichiarazioni, spiegando che i due si incrociano anche fuori dal campo a partita finita e che la discussione sarebbe proseguita nel peggiore dei modi quella fredda domenica di gennaio di tre anni fa.
La violenza nel calcio è un fenomeno purtroppo diffuso e preoccupante, che deve essere contrastato con la massima severità. Il rispetto per l’avversario e per le regole del gioco devono essere sempre al primo posto, sia in campo che fuori.