Le cascine e le contrade del borgo di Legnano sono state oggetto di uno studio interessante da parte di Giorgio D’Ilario, come riportato in un articolo de La Prealpina del 13 dicembre 1969. Grazie a un antico documento del marzo 1594, si possono recuperare informazioni utili per lo studio della genealogia delle famiglie legnanesi, ma anche per le terre e le genti più umili, come quelle che abitavano le “cassine”. In questo documento si possono trovare le contrade di Legnano, tra cui solo Cascina Casato, Cascina del Mino e la Cascina Canascia vengono incluse come Contrade. Tuttavia, alcune cascine abitate e lontane dal borgo, come la Cascina Ponzella, la Cascina Mazzafame e la Cascina San Bernardino, non risultano contrade.

Nel secolo successivo, sotto la dominazione spagnola, vennero redatti dei documenti per l’infeudazione del Borgo di Legnano, Legnarello e Cassine per verificare il valore di “vendita in feudo”. Il documento del 13 agosto 1620 effettua una “fotografia” del territorio di Legnano e del borgo, riportando che ci sono cinque cassine, tra cui Cascina San Bernardino, Cascina Ponzella, Cascina Mazzafame, Cascina Canazza e Cascina del Mino (Olmina).

Inoltre, dalle carte si apprende che gli abitanti del Borgo di Legnano, Legnarello e relative cassine sono 1924, dislocati in 474 fuochi o focolari ovvero il numero delle case d’abitazione. Le staie di sale “levate” all’anno sono 280. Il perticato del Borgo è di 22.994 pertiche e 2 tavole, così composto: terreno aratorio, avidato (coltivato a viti), prati, “sitti et orti” (comprese le cascine), boschi e brughiera; di questi a civile sono 15.343 pertiche e 23 tavole, rurali sono 3.605 pertiche e 8 tavole, il rimanente consiste in 4.584 pertiche e 19 tavole.

Infine, una mappa del 1606 illustra il corso del fiume Olona e ci aiuta a comprendere meglio la divisione del territorio. Vi sono anche tre altre chiesiole o siano oratorij, tra cui San Martino, San Giorgio e San Bernardino, ma non sono officiate e non vi si dicono alcune messe. Inoltre, c’è un ospedale sotto il titolo di Sant’Erasmo, poco distante dalla Terra, in cui si ricevono poveri vecchi e altre persone che non possono lavorare. Si presuppone che le cascine di San Martino e San Giorgio nei pressi degli omonimi oratori siano esistenti, mentre sappiamo già che la cascina di San Bernardino lo era e che la sussistenza all’ospedale di Sant’Erasmo era data dall’omonima cascina. In conclusione, questi documenti storici ci aiutano a comprendere meglio la storia e la geografia del territorio di Legnano.

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