Multimedica, il gruppo di sanità privata, è stato colpito da un secondo attacco informatico in soli cinque giorni. Questo ha causato il rallentamento dell’attività ordinaria delle strutture sanitarie private accreditate, come il San Giuseppe di Milano e l’Irccs Multimedica di Sesto San Giovanni, con lo stop all’invio delle ambulanze ai pronto soccorso e la sospensione delle visite di mercoledì 26 aprile. Alcuni medici sono stati messi in ferie, vista l’interruzione del lavoro in ambulatorio. Inoltre, non è possibile fare radiografie, inaccessibili le cartelle cliniche online, così come il sito di Multimedica.
I pirati informatici hanno aggredito il sistema nella notte tra venerdì e sabato, causando forti rallentamenti al pronto soccorso. Il gruppo ha cominciato a ripristinare alcuni servizi, ma non tutte le falle create dall’attacco sono state adeguatamente riparate. Martedì, il secondo stop che ha paralizzato gli ospedali.
Quello a Multimedica non è il primo attacco ai danni della sanità lombarda, come sottolinea il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati. In un sistema integrato tra pubblico e privato, la crisi di un pronto soccorso o di un ospedale ha ripercussioni su tutti gli altri che devono fronteggiare un surplus di richieste di intervento. Cita poi il problema della privacy dei dati dei pazienti.
Si chiederà all’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso se sono stati fatti passi avanti sulla difesa degli ospedali pubblici e se non sia il caso di chiedere anche alle strutture private di rispondere a standard più elevati di sicurezza.
In sintesi, l’attacco informatico ai danni di Multimedica ha causato gravi problemi alle strutture sanitarie private accreditate, con lo stop all’invio delle ambulanze ai pronto soccorso e la sospensione delle visite di mercoledì 26 aprile. L’attacco informatico ha colpito anche altre strutture sanitarie lombarde, creando un problema di privacy dei dati dei pazienti. Sarà necessario chiedere alle strutture private di rispondere a standard più elevati di sicurezza.
