L’inchiesta sui presunti fondi neri russi destinati alla Lega sembra essere giunta alla fine. Il Gip di Milano ha depositato l’archiviazione del caso Metropol, ovvero il presunto incontro avvenuto a Mosca nel 2018, nell’omonimo hotel, tra tre intermediari russi, l’ex bancario Francesco Vannucci, il presidente dell’associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini e l’avvocato Gianluca Meranda, fino a oggi indagati con l’accusa di corruzione internazionale. L’obiettivo presunto era una compravendita di petrolio che avrebbe portato alla Lega 65 milioni di dollari.
Secondo l’accusa, i tre “mediatori italiani legati alla Lega” avrebbero voluto “concludere transazioni commerciali con fornitori russi di prodotti petroliferi con l’obiettivo di ricavare ingenti somme”, sempre secondo l’impianto accusatorio, per finanziare il partito. Matteo Salvini “verosimilmente” ne era a conoscenza, seppure non sarebbero mai emersi “elementi concreti sul fatto che il segretario della Lega abbia personalmente partecipato o fornito un contributo”.
Tuttavia, non è emerso il tassello mancante per dare corpo e ragionevolezza alle accuse di corruzione internazionale, ovvero la figura del presunto pubblico ufficiale russo destinatario della “stecca” derivante da parte dell’accordo.
Il leader del Carroccio Matteo Salvini ha subito commentato la notizia su Twitter, chiedendo le scuse di molti e preparando le querele per molti altri. La vicenda giudiziaria sembra quindi giunta alla fine, ma resta il dubbio sulla veridicità delle accuse mosse alla Lega.