Sventata una pericolosa rete di traffico di droga grazie alle indagini condotte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano e del locale ROS – Reparto Anticrimine ed il Comando Polizia Penitenziaria presso la Casa di Reclusione di Milano-Opera. Mercoledì 26 Aprile sono state arrestate ben 30 persone, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale DDA. Gli arrestati sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, riciclaggio, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco.
L’indagine ha portato alla luce una rete per il traffico di sostanze stupefacenti, con vere e proprie piazze di spaccio all’interno dell’istituto penitenziario di Opera (MI), con il coinvolgimento di familiari dei detenuti, i quali, oltre a curare l’introduzione in carcere della droga e dei telefoni cellulari, avrebbero garantito il collegamento con esponenti di spicco di gruppi organizzati operanti in Italia e all’estero.
Le indagini condotte dal Comando Polizia Penitenziaria presso la Casa di Reclusione di Milano-Opera e coordinate dalla D.D.A. della Procura di Milano hanno portato alla ricostruzione di una rete per il traffico di sostanze stupefacenti, con vere e proprie piazze di spaccio, all’interno dell’istituto penitenziario di Opera (MI), con il coinvolgimento di familiari dei detenuti i quali, oltre a curare l’introduzione in carcere della droga e dei telefoni cellulari, avrebbero garantito il collegamento con esponenti di spicco di gruppi organizzati operanti, in particolare, nella zona di Rozzano (MI), Milano (nei quartieri Barona, Gratosoglio, Comasina e Quarto Oggiaro), Pavia, nel territorio della Campania, dell’Emilia Romagna, con diramazioni anche in Spagna (in particolare nelle città di Malaga e Barcellona).
In queste due località iberiche stazionavano due degli indagati ritenuti gli organizzatori delle spedizioni della droga verso il territorio italiano, ai quali gli acquirenti facevano pervenire dall’Italia, mediante corrieri, il denaro necessario al pagamento dei carichi di stupefacente (in larga parte hashish e marijuana) destinato alle piazze di spaccio milanesi.
Gli indagati potevano anche contare su diverse armi da fuoco custodite, per conto dei vertici dell’associazione, da soggetti compiacenti presso appositi nascondigli, localizzati anche all’interno di locali pubblici. Aldilà del volume di droga movimentata e smerciata, le indagini hanno permesso di accertare studiati moduli organizzativi interni al sodalizio, attuati proprio col fine di minimizzare i danni connessi agli interventi di magistratura e forze dell’ordine.
In totale durante le indagini sono stati sequestrati 240.000 euro in contanti e 329 chilogrammi di sostanza stupefacente tra cocaina, hashish e marijuana.
L’operazione ha permesso di smantellare una rete criminale pericolosa e di arrestare numerosi responsabili dei reati di traffico di droga, estorsione e detenzione di armi da fuoco. Grazie alle indagini condotte dalle forze dell’ordine, è stato possibile mettere fine alle attività illecite di questa organizzazione criminale che aveva creato delle vere e proprie piazze di spaccio all’interno dell’istituto penitenziario di Opera.