La basilica di Santa Maria in Calvenzano a Vizzolo Predabissi si è riempita di persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto ad Antonio Novati, il commercialista di 75 anni ucciso a coltellate il 20 aprile. C’erano la famiglia, gli amici, i collaboratori del suo storico studio di consulenze, i clienti, le autorità locali, gli esponenti del mondo delle associazioni e del volontariato, tra cui il presidente del tribunale di Lodi Angelo Gin Tibaldi. La comunità di Vizzolo Predabissi, dove Novati aveva vissuto a lungo e faceva il volontario in parrocchia, e Melegnano, dove si era trasferito di recente e nel 1975 aveva fondato il suo studio ancora attivo, si sono strette attorno al dolore della moglie Daniela, dei figli Marco e Roberto, delle nuore e dei nipoti.
Il presunto omicida, Francesco Vailati, agricoltore 60enne di Lodi, è stato fermato e la notizia della sua cattura ha scosso l’opinione pubblica dentro e fuori il territorio. Novati, che a supporto del figlio Marco e per conto del tribunale di Lodi si occupava anche di procedure fallimentari, era andato a comunicargli la data dello sfratto dopo che alcuni possedimenti dell’agricoltore, finiti all’asta, erano stati acquisiti da un nuovo proprietario. Una notizia che presumibilmente Vailati non avrebbe voluto ricevere e che avrebbe scatenato l’aggressione e le coltellate.
Durante i funerali, il parroco di Vizzolo, don Giorgio Allevi, ha invocato l’aiuto del Signore per “vincere il risentimento che adesso alberga nei nostri cuori” e ha chiesto di pregare anche per l’assassino di Antonio affinché “attraverso la pena che dovrà espiare, possa recuperare la sua dignità di uomo e figlio di Dio”. Nel ricordo di Novati, sono state sottolineate la sua docilità e gentilezza come “la strada giusta” e vincente rispetto alla “rabbia e violenza dell’aggressore”.
Alla fine della cerimonia, le testimonianze di chi conosceva la vittima sono state toccanti, a partire dalle nipoti che hanno voluto dedicare al nonno ormai scomparso alcuni pensieri. La comunità di Vizzolo Predabissi e Melegnano, unite nel dolore, hanno dimostrato di avere un grande cuore e una grande capacità di perdono. La vicenda di Antonio Novati resterà impressa nella memoria di tutti, come un tragico avvenimento che ha lasciato una profonda traccia di umanità e speranza.