Gli uomini del Ris hanno portato a termine la loro indagine sulla vicenda di Scaldasole, in provincia di Pavia. Il 31enne albanese Osman Bilyhu, accusato di aver ucciso a coltellate la connazionale Anila Ruci, con la quale viveva, è stato dimesso dal San Matteo e trasferito nel carcere pavese di Torre del Gallo. Le sue condizioni di salute si sono migliorate e, con la sua uscita dall’ospedale, è stata applicata la custodia cautelare in carcere decisa dal gip nell’udienza di convalida del fermo, sabato 22 aprile.

Secondo la ricostruzione della Procura, l’uomo aveva riferito di essere stato aggredito da soggetti sconosciuti con un coltello, durante la quale la donna era stata uccisa e lui ferito. Tuttavia, questa ricostruzione non è stata ritenuta affidabile, sia perché dalle immagini registrate dalle telecamere non si vedono sconosciuti entrare o uscire dall’abitazione, sia perché le ferite, in base alla perizia medico legale, risultano auto-inflitte.

Ci sono molti aspetti ancora da chiarire, come il movente del delitto e il rapporto tra la vittima e il presunto omicida, che in paese si presentavano come fratello e sorella, ma che in realtà non avevano alcun legame di parentela e neppure un rapporto sentimentale. La sorella del 31enne, che vive in provincia di Pavia, sta aspettando l’autorizzazione per poterlo incontrare, dopo che il fermato non aveva riconosciuto l’avvocato di fiducia da lei nominato, sostituito da un nuovo legale d’ufficio. Nonostante ciò, ci sono dei forti indizi di colpevolezza a suo carico, come il ritardo con cui l’uomo aveva lanciato l’allarme, dopo le 16 rispetto alla presunta aggressione riferita alle 5 del mattino.

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