Una donna e la sua bambina: il destino può essere crudele e allontanarle. È questa la storia di Maria, una giovane madre ucraina che ha trovato aiuto presso il Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli di Milano. La sua vicenda è segnata dalla sfortuna e dalle difficoltà di una vita lontana dalla propria terra natale, dove ha studiato agronomia ma non ha potuto permettersi una casa. Così è emigrata in Italia, dove ha trovato lavoro come badante per fare economie e costruirsi un futuro.

Ma il destino si è accanito su di lei quando è rimasta incinta della prima figlia. Ha perso il lavoro, scoperto il tradimento del suo uomo e ricevuto la notizia della malattia terminale del padre rimasto in Ucraina. Era maggio del 2020 e Maria era già all’ottavo mese di gravidanza, senza lavoro e senza casa, costretta a vivere in condivisione con una proprietaria alcolizzata. Non poteva tornare in Ucraina per la gravidanza difficile e così suo padre è morto senza che lei potesse stringergli la mano.

Disperata e sola, temeva di rivolgersi ai servizi sociali del Comune per timore di perdere la custodia della bambina. Fortunatamente, una sua amica le ha parlato del Cav Mangiagalli, che da più di 38 anni offre sostegno alla maternità difficile. Grazie al loro aiuto, Maria ha trovato un alloggio temporaneo e un progetto di aiuto basato su ascolto, formazione, reinserimento nel lavoro e, se necessario, un sussidio economico.

Oggi Maria vive in uno degli alloggi messi a disposizione dal Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli con la figlia e un maschietto di un anno e tre mesi. L’associazione non si limita a fornire tutine e pannolini, ma offre un sostegno completo alle madri in difficoltà. Presto si aggiungeranno altri sei alloggi in Sant’Ambrogio per accogliere altre famiglie bisognose.

Maria ha trovato la forza di ricostruire la sua vita dopo la delusione e il tradimento dell’uomo che amava. Ha trovato lavoro come badante e sta aspettando la risposta per la casa popolare. La sua storia ci ricorda che anche nelle situazioni più difficili, c’è sempre una via d’uscita. Tuttavia, non tutte le donne hanno la stessa forza e il sostegno della famiglia e degli amici. La vicenda della piccola trovata morta sul cassonetto della Caritas ci ricorda che c’è ancora tanto da fare per aiutare le madri in difficoltà e prevenire situazioni di abbandono estremo. Nessuno dovrebbe essere lasciato solo e senza aiuto in un momento così delicato della vita.

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